È di almeno tre morti accertati, dieci feriti gravi e almeno un centinaio di altri feriti più lievi, il bilancio dell’incidente ferroviario di questa mattina alle porta di Milano. Un treno regionale di Trenord, partito alle 6.17 da Cremona e carico di pendolari diretti a Milano, dove sarebbe dovuto arrivare alle 7.24 alla stazione di Porta Garibaldi, è deragliato circa 40 minuti dopo la partenza a Seggiano di Pioltello, alle porte del capoluogo lombardo. Il convoglio era composto da cinque vagoni. Di queste, tre si sarebbero ribaltate. Sul posto sono immediatamente giunti gli elicotteri del 118, oltre a numerose ambulanze e automediche, sia dalla Lombardia che da altre regioni. Presenti anche carabinieri, personale della Polfer e della Questura di Milano. La causa dell’incidente sarebbe un cedimento strutturale della rotaia. Trenord, attraverso i propri canali online, aveva inizialmente parlato di “inconveniente tecnico”. Una dicitura che però ha scatenato forti polemiche sui social.
Il treno – secondo una prima ricostruzione di Rete Ferroviaria Italiana, che gestisce l’infrastruttura – ha percorso con alcune ruote fuori dalle rotaie circa due chilometri prima che una delle tre vetture impattasse un palo della trazione elettrica e si accartocciasse. A quel punto il treno si è scomposto.
Un passeggero racconta: ‘Andava tutto bene, all’improvviso il treno ha iniziato a tremare, poi si è sentito un boato e le carrozze sono uscite dai binari’. Trenitalia esclude problemi allo scambio. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per di disastro ferroviario colposo.
A causa del blocco della circolazione tra Milano e Brescia, i treni a lunga percorrenza di Trenitalia della direttrice Trieste-Venezia-Milano sono deviati lungo l’itinerario Venezia-Verona-Bologna-Milano con tempi di percorrenza più lunghi.
IL LUOGO DELL’INCIDENTE
“La linea Cremona-Milano è stata segnalata come una delle peggiori della regione”, spiega Legambiente Lombardia. “La linea conta oltre 10 mila pendolari giornalieri, su treni lenti e sovraffollati dall’età media di 17 anni”. Dal rapporto Pendolaria presentato da Legambiente qualche giorno fa emerge che in Lombardia “i convogli che viaggiano quotidianamente, su alcune tratte versano in condizioni inaccettabili, troppo spesso soggetti a guasti, per lo più dovuti all’età dei convogli stessi”.