“Noi siamo morti sul posto”. Sono le parole pronunciate da Nazia Shaheen, la mamma di Saman Abbas, la diciottenne pachistana scomparsa da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, il 30 aprile dell’anno scorso. La donna, in una conversazione con l’altro figlio, intercettata a fine agosto 2021, parla di sé e del marito, Shabbar Abbas, imputati entrambi per l’omicidio della giovane insieme ad altri tre familiari.
È la prima volta dal delitto che spuntano parole della donna, latitante in Pakistan insieme al marito.
La frase di Nazia Shaheen è estrapolata da una conversazione via Whatsapp del 30 agosto 2021. È il ragazzo – il fratello minorenne di Saman, ora affidato a una comunità protetta – che chiama l’utenza pachistana usata dai genitori, fuggiti in patria il primo maggio, la mattina dopo il presunto omicidio della figlia avvenuto la notte fra il 30 aprile e il primo maggio.
Ora anche questo dettaglio è agli atti del processo che inizierà a febbraio 2023 a Reggio Emilia.