Continua la lotta al degrado della stazione Termini di Roma. La notte scorsa i carabinieri del nucleo scalo ferroviario, nel corso di un servizio straordinario di controllo, hanno identificato e denunciato 18 persone con le accuse di inosservanza del foglio di via obbligatorio e molestie. Si tratta di cittadini romeni, di età compresa tra i 19 e i 37 anni, tutti residenti ad Aprilia. 15 di loro sono stati trovati all’interno della stazione ferroviaria di Termini mentre gli altri 3 sono state fermati vicino alle biglietterie automatiche intenti ad infastidire perlopiù turisti, ragazze ed anziani. I 18 irregolari e molestatori sono stati già segnalati all’Autorità Giudiziaria competente.
Una piccola vittoria contro il degrado umano che invade le stazioni ferroviarie della capitale, soprattutto di notte. Drogati, alcolizzati, nomadi che chiedono l’elemosina e che rubano i portafogli dalle tasche o dalle borse. Quella che si vive allo scalo ferroviario di Termini o di Tiburtina è una realtà a dir poco precaria, pericolosa che non restituisce un’immagine positiva della città eterna. Turisti che arrivano a Roma o semplici pendolari che si muovono con il treno regionale per lavoro devono continuamente guardarsi le spalle da ubriachi fuori controllo e mendicanti che invadono gli spazi tra i binari e i vagoni.
In particolare a Termini è di casa il racket tra i poveri. Se alcuni di loro vogliono dormire sulle strade di via Marsala o via Giolitti devono pagare una tassa, 10 o 20 euro, a gruppi di sbandati violenti.
Non solo pericolo ma anche sporcizia. Passeggiando dentro e fuori le stazioni ferroviarie romane si ha la sensazione di vedere dei veri e propri accampamenti di sbandati con cumuli di spazzatura e vestiti sporchi. L’odore pungente di urina e feci in decomposizione può assalire all’improvviso. Si vedono coperte che ricoprono giacigli e tossicodipendenti per terra con una siringa nel braccio.
Un inferno da vivere e da vedere prima di addentrarsi nel cuore pulsante della capitale, bella e ricca di storia, di certo non rappresentata da queste cittadelle dell’orrore e del degrado.
Maria Lucia Panucci