L’Iva non aumenta. La nota d’aggiornamento al documento di economia e finanza, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, vale 29 miliardi di euro e si reggerà sulla flessibilità di Bruxelles e sulla lotta all’evasione fiscale. Oltre a impedire l’incremento dell’imposta sul valore aggiunto, le 120 pagine che la compongono promettono l’alleggerimento della pressione fiscale e la riduzione del “cuneo” sul lavoro. Ma sarà necessario far quadrare i conti.
La prospettiva è raccogliere sette miliardi proprio dalle misure anti-evasione, mentre altri 14 arriveranno con la flessibilità concessa dalla Ue. È previsto infatti un aumento del deficit al di là dei parametri comunitari: fino al 2,2% del Pil sia per il 2019 che per il 2020, mentre quello programmato era dell’1,6%. Per il 2021, invece, è stimata una diminuzione all’1,8%, che raggiungerà l’1,4% l’anno successivo. Le altre coperture saranno i tagli alla spesa e agli sconti fiscali, a partire da quelli dannosi: in tutto i due capitoli valgono circa 3,5 miliardi, fra spending review e tax expenditures. E ora, appunto, si attende il via libera delll’Unione.
Diminuisce il cuneo fiscale
Il taglio del cuneo fiscale – ovvero la diminuzione delle tasse e dei contributi sugli stipendi per far salire la remunerazione netta dei lavoratori dipendenti – era una priorità del Def, ed è stato portato a termine. Ma scatterà solo da luglio 2020 e riguarderà i redditi inferiori ai 26mila euro annui. All’inizio il cuneo diminuirà dello 0,15% del Pil, mentre dal 2021 arriverà allo 0,3%. Per il prossimo anno ci sono sul piatto 2,7 miliardi di euro, che raddoppieranno a partire dal 2021, quando la riduzione sarà effettiva per tutti i dodici mesi.
La lotta all’evasione
Sette i miliardi che l’Italia ha stimato di ottenere da questo frangente. Per farlo, la Nadef prevede incentivi per i pagamenti tracciabili a discapito del contante, con un’Iva più bassa per i primi rispetto ai secondi. Ci sarà anche un bonus per l’utilizzo delle carte di credito: l’entità dipenderà dalle risorse, ma l’obiettivo – riferisce l’Ansa – è restituire fino a 475 euro a chi, nell’anno precedente abbia speso fino a 2.500, con carta o bancomat, per comprare nei settori più a rischio evasione.
Gli altri provvedimenti
Oltre ai tre pilastri (stop all’Iva, anti-evasione e cuneo fiscale), il programma del Def prevede altri 23 provvedimenti, tra cui il Green New Deal, la riforma del catasto e l’autonomia differenziata con l’obiettivo di ridurre il divario fra Nord e Sud.