Riprende in Aula al Senato l’esame del decretone, il provvedimento che include il reddito di cittadinanza e quota 100 per la pensione. Al termine della discussione generale inizierà il voto degli emendamenti. Le proposte di modifica sono oltre 700, compreso un pacchetto di 16 emendamenti avanzati dal governo. Il testo è in prima lettura a Palazzo Madama e dopo il via libera, previsto per domani, passerà all’esame della Camera.
Con un emendamento il governo vuole favorire il ricambio per regioni e comuni nel triennio 2019-2021 per tamponare le uscite nelle amministrazioni locali che quota 100 rischia di provocare. Un’altra modifica riguarda l’estensione da 60 a 120 rate mensili per un minimo di 30 euro per consentire ai lavoratori attivi dal 1996 di riscattare i periodi non coperti da contribuzione.
Roberta Toffanin, relatrice di minoranza sul decretone nonché senatrice di Forza Italia si è espressa duramente nel corso delle repliche in Aula: “Nulla è pronto per consentire al reddito di cittadinanza di poter partire il 1° aprile e voi lo sapete bene. Questo provvedimento, infatti, non è rivolto ai cittadini ma serve unicamente per la vostra campagna elettorale. Il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato di aver abolito la povertà ben sapendo che non è vero. Così come sapete che questo provvedimento non porterà in quella direzione. I centri per l’impiego non sono pronti, le convenzioni con i Caf non sono state stipulate. Paesi come la Germania hanno impiegato 10 anni per lanciare politiche attive di contrasto alla povertà: voi volete riuscirci in appena un mese. È vero che la piattaforma Rousseau è magia e voi siete dei maghi ma i cittadini hanno già bocciato nelle urne questo provvedimento” ha concluso.