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Decreto milleproroghe
sciolto il nodo balneari
resta la ricetta elettronica

Approvato anche l’emendamento

sul controllo delle società autostradali

di Alessandra Bucchi09 Febbraio 2023
09 Febbraio 2023
decreto milleproroghe

Una immagine di uno stabilimento balneare / Foto Ansa

ROMA – Ancora novità sul decreto milleproroghe. Le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato hanno risolto il nodo dei balneari. Un emendamento chiude la questione posticipando a fine 2024 il termine entro cui chiudere le gare per le nuove concessioni. Nel pomeriggio del 9 gennaio dovrebbe inoltre arrivare il via libera alle disposizioni sulla mappatura.

Non sono mancati però scontri sul tema. Gianluca Caramanna deputato e responsabile Turismo di Fratelli d’Italia, ha affermato: “FdI ha preso atto della richiesta maggioritaria di procedere, con una proroga delle concessioni di un anno rispetto ai termini stabiliti dal ddl Concorrenza e pertanto sosterrà gli emendamenti di maggioranza che vanno in questa direzione”.

Voci di dissenso si sono invece levate dall’opposizione. “Con l’approvazione degli emendamenti della maggioranza il Governo si inchina ai balneari” ha dichiarato Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio, che ha continuato dicendo: “In questo modo non si risolvono i problemi delle imprese, si stressa il rapporto con l’Europa, si mette in discussione la realizzazione del Pnrr”.

Sanità

Con le nuove disposizioni contenute nel decreto viene inoltre data la possibilità ai medici di medicina generale e ai pediatri convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, di andare in pensione a 72 anni e non a 70. Affonda invece la possibilità del posticipo per tutti i medici prevista in altre proposte di modifica. Novità anche per quanto riguarda la ricetta elettronica, che rimane fino al 31 dicembre 2024 anche se è stato richiesto di far diventare questo strumento una misura strutturale.

Autostrade

Approvato anche l’emendamento sul controllo economico e finanziario da parte del Parlamento delle società concessionarie che gestiscono le autostrade italiane. Nel periodo 2023-2025 i titolari di concessioni autostradali dovranno riferire alle Camere con cadenza annuale lo stato d’attuazione dei piani d’investimento e messa in sicurezza della rete autostradale in gestione. Questa misura vuole evitare che si verifichino nuovamente episodi simili al crollo del ponte Morandi.

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