E adesso a Berlusconi non resta che aspettare cosa deciderà il Parlamento. Dal 1 agosto, giorno della condanna della Cassazione a 4 anni per frode fiscale è passato più di un mese denso di discussioni, analisi e ultimatum revocati. Oggi si riunisce la Giunta per le elezioni del Senato che dovrà decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi. La riunione inizierà alle 15 e le probabilità che oggi si arrivi a un voto è remota.
Nodo centrale del dibattito è il cavillo legislativo, proposto dal centrodestra, secondo il quale la legge Severino (che prevede l’incandidabilità per sei anni per i condannati a oltre 24 mesi) sia inapplicabile perché entrata in vigore dopo il reato, e dunque non può essere retroattiva.
In giunta la composizione è largamente sfavorevole all’ex premier. Ma il Pdl spera di prendere tempo e punta a un rinvio della decisione, auspicando che il Pd, con il timore di far cadere il governo, decida di garantire tempi lunghi e magari attendere la decisione della Corte di Strasburgo a cui il premier ha fatto ricorso. Ma il verdetto della Corte dovrebbe arrivare tra un anno ed è escluso che si possano dilatare ulteriormente i tempi.
Secondo la procedura il dibattito in giunta sarà riservato nei primi 10 giorni alla difesa dell’interessato; al termine ci sarà un’udienza pubblica, rinviabile solo per motivi di causa maggiore. Tutto dipenderà dalla relazione fiume attesa oggi dal relatore Andrea Augello (Pdl) con la quale verranno formulate le richieste. Poi sarà la stessa Giunta a decidere il calendario delle prossime sedute.
Le reazioni a destra. «Oggi forse a sinistra vedono materializzarsi il sogno della cancellazione per via giudiziaria dalla scena politica del leader che loro hanno sempre contrastato», ha detto Alfano a “La Telefonata” di Belpietro, su Canale 5. E sull’applicazione della legge Severino, il vicepremier ha aggiunto: «Mi pare evidente che qualcuno vuole usarla contro Berlusconi. Auspico che nel prendere questa decisione si sfugga alla logica di centrodestra e centrosinistra».
Letta: «Il Pdl non lascerà la coalizione». È ottimista il premier nel giorno della prima riunione della Giunta sul caso decadenza di Berlusconi in un’intervista alla Bbc, a margine del forum di Cernobbio. Non è dello stesso umore il suo vice Alfano che, invece, è tornato a parlare di una sinistra desiderosa solo di uccidere politicamente l’avversario di sempre. «Non so cosa accadrà nella discussione interna – ha invece dichiarato Letta – ma sono certo che il governo continuerà a lavorare e che i partiti continueranno a dare il loro sostegno. Credo che la legge debba essere applicata e che il Senato deciderà il modo con cui applicarla. Non è una responsabilità del mio governo, non devo prendere alcuna decisione. C’è una separazione dei poteri, è un problema del parlamento».
Federica Macagnone