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“Debole” rappresentanza inglese a San Pietro: pesa il problema Falkland. Cameron: “Dissentiamo con rispetto dal Papa argentino”

di marco.potenziani20 Marzo 2013
20 Marzo 2013

Si è rivolto direttamente a loro Papa Francesco, ai potenti del mondo, ai quali durante l’omelia della sua messa di insediamento ha ricordato che il potere è servizio, e che i governanti verranno giudicati per quello che sapranno costruire preservando le opere del creato. Erano oltre 130 le delegazioni estere che hanno preso posto in una vasta area loro dedicata sul sagrato di piazza San Pietro. Tra loro il vice presidente americano Joe Bidenla Cancelliera tedesca Merkel,  il presidente della commissione europea Josè Manuel Barroso, il Principe Alberto II di

Monaco. La delegazione italiana era composta da 16 persone: il presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, i nuovi presidenti delle Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini, e il presidente del Consiglio, Mario Monti. . Era seduto proprio accanto alla delegazione europea, il controverso presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, sottoposto alle sanzioni di Bruxelles che gli impediscono di viaggiare se non per “obblighi religiosi”. Sul sagrato di San Pietro chi ha commissionato le sanzioni e chi le ha ricevute, si sono trovati, quindi, fianco a fianco per rendere omaggio a Papa Francesco. Il leder africano era venuto in Italia già diverse volte: la prima, nel 2005, per i funerali di Giovanni Paolo II.

La freddezza inglese, la Kirchner e le Falkland.La Regina Elisabetta, il primo ministro britannico David Cameron, o chi per loro, non erano presenti. La corona e il governo di sua maestà britannica erano rappresentati dal duca di Goulcester, dalla baronessa Warsi e da due sottosegretari del gabinetto di Downing Street. Una rappresentanza certamente “debole”. La “presidenta” argentina Cristina Kirchner era seduta solo pochi metri più in là ma la distanza tra Regno unito e Argentina sembra, metaforicamente, molto più grande. Più di qualcuno in Inghilterra, specialmente il Daily Telegraph, si sta chiedendo se il caso non sia dovuto a uno degli argomenti che la presidentessa argentina ha trattato durante il colloquio privato con Papa, ovvero chiedere una sorta di impegno o intercessione per la questione mai doma delle Isole Falkland-Malvinas. David Cameron ha fatto sapere che il governo britannico era rappresentato e non c’è alcun legame tra l’atteggiamento diplomatico del Regno Unito e le rivendicazioni territoriali del governo argentino. Per quanto riguarda la presenza delal Regina, Downing Street fa sapere che è comuqnue un evento raro che Elisabetta prenda parte a cerimonie di questo calibro e che è una consuetudine inviare altri rappresentanti della famiglia reale. Dopo tuttola Regina ha sofferto recentemente di una indisposizione che le ha impedito di prendere parte ad impegni ufficiali, come appunto una visita in Italia.

La posizione del Papa sulle Falkland. Papa Francesco ovviamente non potrà prendere parte nella ormai trentennale disputa sulla sovranità delle isole Falkland-Malvinas, nonostante l’impegno chiestogli dalla Kirchner. Sembra però, qualora anche questo non si rivelasse infondato al pari delle collusioni col regime militare di Videla attribuite a Bergoglio ma ancora lontane da una dimostrazione seria, che quand’era ancora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Bergoglio abbia definito gli inglesi degli “usurpatori” delle isole Malvinas. La questione è ad ogni modo di stato estremamente complessa e radicata nella coscienza degli argentini che anche dopo la fine della dittatura, e dopo una guerra voluta dalla dittatura militare nel 1982, continuano a considerare le Malvinas territorio argentino ingiustamente occupato dagli inglesi, dimostrando che la vertenza sulla sovranità delle isole è un qualcosa di pregresso alle velleità militariste di Videla e Galtieri.

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