Come ogni anno di questi tempi e come vale per tutti i Paesi Ue, l’Italia sta per ricevere la “pagella” da parte della Commissione Europea rispetto gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici. Ovvero, su quanto sta facendo per ridurre il debito pubblico e il deficit di bilancio annuale. Il responso potrebbe ancora una volta non essere positivo.
Come ricorda il Sole24Ore stamattina, l’obiettivo originariamente concordato tra Commissione e governo italiano era di ridurre dello 0,6% il deficit. Nella finanziaria approvata di recente si è arrivati a stabilire un taglio dello 0,3%. Secondo alcune indiscrezioni per Pierre Moscovici, commissario europeo agli affari monetari, poteva anche andare bene così. Il problema è che all’Europa i conti non tornano. Secondo i metodi di calcolo della Commissione lo sforzo dell’Italia equivale in realtà ad una riduzione dello 0,1%. Troppo poco.
È dunque probabile che oggi venga richiesto al nostro governo di fare di più per ridurre il disavanzo di bilancio e poter quindi accelerare la riduzione del debito pubblico. Tale richiesta dovrà essere soddisfatta entro maggio, quando sarà compiuta una nuova valutazione dalla Ue. Altrimenti potrebbe scattare la procedura d’infrazione, al cui termine, secondo le leggi europee in vigore, potrebbe essere decisa persino una multa per il nostro Paese equivalente allo 0,2% del Pil.
Sempre secondo il Sole24Ore, c’è però indecisione su come trattare il problema italiano in sede europea. C’è chi vorrebbe utilizzare la mano dura e chi invece, in previsione di elezioni italiane che potrebbero nuovamente lasciare spazio a sentimenti antieuropeisti, andare più leggeri.