Le polemiche sul caso De Luca non cessano. Alla querela del nuovo governatore della Campania contro Rosy Bindi è seguita immediatamente quella diretta verso di lui dal Movimento 5 Stelle, che dichiara illegittima la sua elezione. La prima reazione della Bindi, presidente della commissione antimafia, è stata di rigetto totale: “Quella di De Luca è una denuncia priva di ogni fondamento, un atto puramente strumentale, che ha scopi diversi da quelli che persegue la giustizia e che pertanto non mi crea alcuna preoccupazione”.
Dal canto suo il leader del movimento Beppe Grillo torna, sul suo blog, a chiedere nuove consultazioni in Campania e a pretendere legalmente l’estromissione del governatore da ogni responsabilità amministrativa. Il Movimento presenta la richiesta tramite l’avvocato Oreste Agosto, per il quale l’incandidabilità di De Luca rende di fatto la sua decadenza solo questione di tempo: “La legge Severino parla chiaro – dice il legale – il nuovo governatore non può nemmeno costituire una giunta. E questo precede di tanto la lista emessa di cosiddetti “impresentabili” stilata dalla Commissione Antimafia”.
E sulla lista è intervenuto nuovamente il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. Ieri il quotidiano “Repubblica” aveva titolato “Cantone: Bindi sbaglia su De Luca”. Il magistrato non aveva apprezzato, precisando ieri sera: “Non sono d’accordo con il titolo scelto dal giornale, il mio era un discorso in generale sulle criticità del codice etico votato in Commissione antimafia”. Poi aggiunge: “Non è mia competenza parlare di casi specifici, per me quella lista è stata semplicemente un errore istituzionale: così si rischia di dare una specie di “bollino blu” a tanti politici che, non essendo in quella lista, si sentono legittimati a prescindere”.
Stelio Fergola