Si è conclusa da pochi minuti la discussione sul Ddl Zan nell’aula del Senato. Si andrà al voto segreto come dichiarato dalla presidente Elisabetta Casellati. Non verranno votati i singoli articoli ma il disegno di legge nella sua interezza.
Durante il colloquio in aula è intervenuto anche il senatore leghista Roberto Calderoli: “Piuttosto che dare origine a un obbrobrio giuridico che dovrebbe essere contro le discriminazioni e che invece discrimina, io mi appello a tutti perché nel segreto dell’urna ciascuno possa esprimersi liberamente. Quindi fermiamoci oggi”.
Vengono quindi rispettate le attese della viglia, con una spaccatura tra centrodestra e centrosinistra che sembra essere insanabile. Nel vertice di ieri pomeriggio, Lega, Forza Italia e Italia Viva avevano proposto un rinvio, senza ottenere riscontri positivi. “Chiedevamo un rinvio di una settimana per continuare la mediazione, ora ognuno si prenderà le sue responsabilità”, aveva rimarcato il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo.
A dividere gli schieramenti sono soprattutto gli articoli 1, 4 e 7 del decreto legge che trattano il tema dell’orientamento orientamento sessuale, della libertà di espressione e dell’educazione nelle scuole contro le discriminazioni. Lega e Fratelli d’Italia sono i partiti che, più degli altri, si oppongono alla sua approvazione. Il Carroccio è fermamente convinto che il provvedimento non farebbe altro che limitare la libertà di espressione generale.
Dall’altro lato, insieme a Pd e Leu, il Movimento 5 stelle si è da sempre espresso favorevolmente al decreto legge, considerato fondamentale per la crescita sociale del Paese. “Il ddl Zan dovrebbe diventare legge in pochi minuti, in questo Paese ci sono ancora forti discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Questo non è accettabile”, ha ribadito questa mattina il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.