WASHINGTON – Un apparente cambio di rotta, seppur ancora incerto, sembra profilarsi per la politica commerciale di Donald Trump. A pochi giorni dalla fatidica data del 2 aprile, ribattezzata dal presidente degli Stati Uniti “Liberation Day”, si fa strada l’ipotesi che l’ondata di dazi potrebbe risparmiare alcuni settori chiave, tra cui l’automotive, il farmaceutico e i semiconduttori. Nonostante ciò, nei primi giorni di aprile scatteranno comunque i dazi reciproci. L’amministrazione si sta concentrando sull’applicazione di tariffe a circa il 15% delle nazioni con squilibri commerciali persistenti con gli Stati Uniti, quello che viene chiamato un “dirty 15”, come ha detto il segretario al tesoro Scott Bessent la scorsa settimana. Una situazione che sta preoccupando anche l’Europa e, in particolare, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ribadito l’importanza di una reazione dell’Europa.
Il Tycoon indietreggia sui dazi
La possibile frenata sui dazi, che ha ridato fiato alla Borsa di New York dopo settimane difficili, non significa però una completa retromarcia. Durante una recente riunione il presidente Trump ha comunque ribadito la sua intenzione di imporre le tariffe sottolineando la necessità di riportare la produzione dei beni negli Stati Uniti per garantire l’autosufficienza in caso di emergenze o conflitti. Tuttavia, non è stata fornita alcuna indicazione precisa sulla tempistica di tali misure.
Rimane invece un punto interrogativo il destino dei dazi su acciaio e alluminio imposti a Canada e Messico, anch’essi attualmente sospesi fino al 2 aprile. La flessibilità, pur menzionata dallo stesso Trump, sembra essere un elemento secondario rispetto alla sua ben nota imprevedibilità, che continua a tenere con il fiato sospeso i mercati globali.
La difesa del Presidente Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua partecipazione ad un evento a difesa dell’agricoltura italiana, voluto dal ministro Lollobrigida a Roma, ha parlato dei dazi americani e delle ultime decisione del presidente Donald Trump. Il Presidente della Repubblica ha precisato che “I mercati aperti corrispondono a due interessi vitali: la pace e i nostri interessi vitali di esportazione. I dazi creano ostacoli ai mercati, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità e questo per noi è inaccettabile ma dovrebbe essere per tutti i Paesi del mondo inaccettabile”. L’antidoto alle attuali derive protezionistiche è, secondo Mattarella, l’unità e la determinazione: “Bisogna essere sereni senza alimentare un eccesso di preoccupazione perché la Ue ha la forza per interloquire con calma e autorevolezza per contrastare una scelta così immotivata come i dazi. L’Europa è un soggetto forte, quindi bisogna interloquire anche con determinazione”.