DAVOS – I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sotto la soglia di povertà sono gli stessi dal 1990. A dirlo è “Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata” il rapporto pubblicato il 19 gennaio da Oxfam in concomitanza con l’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos, e con l’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, sostenuto dal multimiliardario Elon Musk.
Il Wef dal titolo “Collaborazione nell’era dell’intelligenza” verterà su temi di grande attualità e rilevanza globale. Tra le principali questioni in agenda figurano le tensioni geopolitiche, la frammentazione economica e il ritorno del nazionalismo. Gli altri argomenti cruciali sono la crisi climatica, con il Wef che continua a promuovere soluzioni sostenibili, e l’impatto globale della tecnologia, in particolare dei social media e dell’intelligenza artificiale.
Mentre i “paperoni” si incontrano in Svizzera, i calcoli di Oxfam rivelano che nel 2024 la ricchezza in mano ai miliardari è cresciuta, in termini reali, di 2000 miliardi di dollari con un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Invece il numero assoluto di persone che vivono sotto la soglia di povertà ad oggi risulta lo stesso del 1990, ovvero poco più di 3,5 miliardi di persone. L’organizzazione non governativa ha stimato che per portare l’intera popolazione mondiale sopra tale soglia ci vorrebbe più di un secolo. Rallenta anche il tasso di riduzione della povertà estrema, allontanando l’obiettivo di eliminare la povertà globale entro il 2030.
Anno molto positivo per i miliardari che aumentano di numero passando da 2565 a 2769. In aumento anche il valore dei loro patrimoni che è arrivato a toccare quota 15000 miliardi, a fronte dei 13000 dello scorso anno, registrando il maggior incremento annuo di ricchezza da quando i patrimoni miliardari sono monitorati. Un trend che riflette la crescente accumulazione di capitale da parte dei colossi tecnologici, ormai capaci di influenzare la politica. Il trend ha subito un’accelerazione tale che se l’anno scorso Oxfam prevedeva la comparsa del primo “trilionario” entro dieci anni, ora i trilioni potrebbero essere cinque.
L’Ong ha inoltre evidenziato come un terzo delle fortune dei miliardari derivi da eredità. Il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri, ha commentato il rapporto sottolineando come “l’incapacità di contenere la concentrazione di ricchezza tende a consolidare il potere nelle mani di pochi e generare paperoni trilionari” e ha aggiunto che “un’inversione di tendenza è necessaria, ma il contesto politico la complica.”