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Il ministro Franceschini al liceo artistico di via di Ripetta: “Insegnanti: un investimento per il Paese”

di Samantha De Martin15 Settembre 2014
15 Settembre 2014

franceschini

Rientro con sorpresa per gli alunni e gli insegnanti dello storico liceo artistico romano di via di Ripetta. Questa mattina il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini è stato in visita all’istituto per inaugurare il nuovo anno scolastico. Una presenza inaspettata per alcuni docenti, molti dei quali, alla domanda su cosa ne pensassero circa la visita del ministro, hanno risposto con un’espressione tanto sorpresa quanto ignara.

“Ho scelto il liceo artistico perché credo testimoni tante potenzialità per il futuro” ha detto il ministro parlando ad una sala gremita di studenti, insegnanti e personale ATA, dopo aver congedato i giornalisti, nel cortile del liceo, con una frettolosa battuta sulla disciplina della storia dell’arte, rivalutata dal governo Renzi.

Il ministro Franceschini ha ricordato il piano di investimenti da fare “per recuperare il tempo perduto negli anni passati”, denunciando la situazione di emergenza in cui versa la scuola a causa del taglio imposto dalla spesa pubblica. “La scuola è un settore su cui si deve investire – ha rassicurato il ministro – e nel quale non faremo tagli lineari”. Poi il pensiero del rappresentante dei Beni e delle Attività Culturali è andato ai docenti. “Gli insegnanti rappresentano il primo investimento che il Paese potrebbe fare e invece, troppo spesso, sono stati sacrificati sull’altare delle spese pubbliche” ha continuato il ministro riferendosi alla loro retribuzione, “per nulla adeguata al tipo di lavoro che svolgono”. Dopo l’intervento del dirigente scolastico, Franceschini si è soffermato sull’autorevole figura del maestro, “un’istituzione da sempre rispettata in tutta la comunità, al punto che, una volta, in presenza di questi, ci si toglieva il cappello in segno di rispetto”.

Il ministro ha parlato anche dell’aumento delle ore dedicate all’insegnamento della storia dell’arte che deve essere posta sullo stesso piano della letteratura italiana, in quanto entrambe le discipline rappresentano “due pezzi della stessa cultura”, “due linguaggi dello stesso messaggio”.

“La forza dell’Italia sono i talenti” ha concluso Franceschini, annunciando che una delle mostre a Bruxelles sarà su dodici artisti italiani che non hanno mai avuto l’opportunità di esporre nel nostro Paese.

Samantha De Martin

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