HomeCronaca Danimarca: riprendono i treni dalla Germania, ancora problemi ai traghetti per la Svezia

Danimarca: riprendono i treni dalla Germania, ancora problemi ai traghetti per la Svezia

di Raffaele Sardella10 Settembre 2015
10 Settembre 2015

Trani-danima

Superata la crisi per l’afflusso straordinario di migranti, le ferrovie danesi riaprono i collegamenti con la Germania. Resta sospeso invece il servizio di traghetti da Copenhagen alla Svezia. La notizia arriva dall’operatore ferroviario DSB che ieri, quando centinaia di rifugiati avevano rifiutato di lasciarsi identificare dalla polizia, aveva interrotto il servizio . Momenti di tensione a Padborg, crocevia dei collegamenti via mare con la Svezia, dove 350 migranti si sono rifiutati di abbandonare un traghetto per farsi identificare dalle forze dell’ordine. Dopo una giornata di negoziati, circa un centinaio di loro hanno acconsentito a fare richiesta di asilo in Danimarca, mentre i restanti hanno abbandonato la nave senza fornire le loro generalità. “Non so dove siano andati. Credo abbiano proseguito il viaggio in taxi o su auto private. Non stiamo più monitorando la situazione” ammette il commissario della polizia danese John Andersen ai microfoni dell’agenzia Ritzau. Da sabato scorso oltre 1500 migranti hanno attraversato la penisola diretti in Svezia, dove le condizioni d’asilo sono più vantaggiose. Scandlines, uno dei principali operatori dei traghetti che collegano Germania e Danimarca alla penisola scandinava, ha annunciato che il servizio resterà sospeso per i treni, mentre sarà concesso l’imbarco per coloro che viaggiano in auto. I rifugiati che non riescono ad agganciare un passaggio in auto si arrangiano come possono. Ieri circa 300 persone, tra le quali molte donne e bambini, sono state fermate dalla polizia mentre proseguivano il viaggio da Padborg a piedi, lungo l’autostrada E45.

 

No alle “quote” europee. Il Parlamento vota tagli ai sussidi per i rifugiati

All’indomani dell’accorato discorso del presidente della Commissione europea Juncker per una redistribuzione solidale di 160mila migranti, l’atteggiamento del governo danese resta freddo: “La Danimarca non accetterà imposizioni sulle quote da Bruxelles o da Stoccolma – ha statuito Jakob Ellemann Jensen, portavoce di uno dei partiti della maggioranza (Venstre) – le regole sulle richieste d’asilo continueranno ad essere decise nel nostro paese.”  La Danimarca si è tirata fuori dagli accordi europei di luglio per la ricollocazione di 40 mila migranti. Il tre dicembre ci sarà un referendum nel quale i danesi si pronunceranno in merito all’adesione alle politiche europee sugli Affari Interni, tra le quali appunto il sistema delle “quote.” Il clima politico non sembra favorevole ad aperture: la settimana scorsa il Parlamento ha approvato il taglio dei sussidi per i rifugiati in cerca di asilo mentre lunedì il governo di minoranza di Lars Lokke Rasmussen ha diffuso annunci in tre diversi giornali libanesi per divulgare le nuove misure e scoraggiare nuovi arrivi.

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