Molteplici le reazioni allo scandalo che ha coinvolto il sottosegretario Antonio Gentile (NCD), accusato di aver tentato di impedire la pubblicazione di un articolo sul quotidiano “L’Ora della Calabria” riguardante le indagini per abuso d’ufficio avviate contro il figlio Andrea.
Dichiarazioni in gran parte accusatorie, com’era prevedibile, si sono in realtà moltiplicate dopo che Gentile, in una nota polemica contro l’editore del giornale Pietro Citrigno, aveva ricordato il suo rinvio a giudizio per le accuse di sfruttamento del giornalista suicida Alessandro Bozzo.
Il direttore de “L’Ora” Luciano Regolo insieme al Cdr hanno reagito duramente: “Se lo scopo della dichiarazione di Tonino Gentile è quella di intimorire o ridurre al silenzio me e tutta la redazione dell’Ora, sappia il senatore, che è destinato a fallire”.
Poi l’intenzione di querelarlo: “Il senatore Gentile non si è mai interessato delle nostre vicende, spiace che cominci a farlo proprio ora, riteniamo giusto difenderci per tutte le storture della sua infelice dichiarazione, tra cui quella sul nostro defunto collega Bozzo”. Quindi l’affondo: “E’ un nome che il senatore non ha il diritto nemmeno di pronunciare, se non per rispetto almeno per buon gusto”.
Sulla stessa linea il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Enzo Iacopino: “Il senatore Gentile ha il diritto di difendersi, ma non quello di farlo tirando in ballo la tragedia di Alessandro Bozzo, totalmente indipendente dall’oggetto in esame”
Quasi unanime la sentenza dei quotidiani italiani: Gentile deve dimettersi. Polemico Ferruccio De Bortoli del “Corriere della Sera” : “Se quella nomina l’avesse fatta Berlusconi sarebbe scoppiato un putiferio”, molto diretti Ezio Mauro de “la Repubblica” (“Renzi deve pretenderne le dimissioni”) e Roberto Napoletano de “Il Sole 24 Ore” (“E’ una figura ormai screditata”).
Stelio Fergola