Il verdetto di queste elezioni comunali è più che evidente: sulle macerie di una classe politica ormai ampiamente sfiduciata dal suo elettorato tradizionale riescono a imporsi e a svettare soltanto personaggi dalla grande personalità (Flavio Tosi, Leoluca Orlando, Marco Doria) e partiti/movimenti simbolizzanti
primavere etiche di cui l’Italia, oggi come non mai, ha un fondamentale bisogno. Il modello di questa nuova politica sempre più responsabile civicamente, dagli ideali alti, nel corso di queste votazioni è indubbiamente stato rappresentato dal Movimento cinque stelle fondato nel 2009 da Beppe Grillo. Il comico genovese infatti, nonostante il suo tipico atteggiarsi a tribuno del popolo – ruolo per sua stessa natura caratterizzato da tratti estremamente violenti e moralistici – è comunque riuscito nel corso degli anni a coagulare attorno a sé un’organizzazione di uomini e donne pragmatici, seriamente intenzionati a portare, a discutere, e a mettere in atto idee innovative, degne di un’attesa di rigenerazione che il Paese sempre più sente e condivide.
I risultati ottenuti dal Movimento. Non sorprende dunque il successo dei grillini, riscontrato in buona parte del Nord e in alcune città del Centro-sud, culminato nella loro prima vittoria comunale, quella raggiunta da Roberto Castiglion, nuovo sindaco di Sarego (VI) col 35,20% delle preferenze. Non meno comprensibili, poi, sono le percentuali di voto conseguite dagli altri candidati del Movimento a Parma e a Genova, rispettivamente da Federico Pizzarotti (con un 20,42% che gli permetterà di andare al ballottaggio con lo sfidante del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli) e da Paolo Putti (che guadagna un rilevantissimo 14,62% che lo rende secondo soltanto al candidato di Sinistra e libertà, Marco Doria). Notevoli infine, anche se non hanno permesso di guadagnare l’ufficio del primo cittadino, sono i riscontri elettorali provenienti da Verona (dove Gianni Benciolini si piazza dietro Flavio Tosi con il 9% dei suffragi), Palermo (con Riccardo Nuti al 4,7%) e Pistoia (con Giacomo Del Bino che tocca quota 10%).
L’esultanza di Beppe Grillo e l’affondo di Napolitano. Sempre costantemente attento allo spoglio delle schede, il fondatore del Movimento cinque stelle non ha voluto risparmiarsi nell’utilizzo degli strumenti elettronici per comunicare la propria gioia a seguito dell’esito di queste elezioni. Tweet e commenti sulla propria pagina Facebook, sono stati infine riassuntati su un post ad-hoc pubblicato ieri sul suo blog, dove Grillo ha affermato di essere riuscito a insediare a «Sarego il primo sindaco 5 Stelle della Terza repubblica». Per il paladino dell’anti-sistema «un fatto epocale», «dove finalmente i cittadini, senza soldi, autofinanziatisi, sono andati a votare se stessi. Il comico ha poi tirato in causa Napolitano menzionando irrispettosamente una sua passata richiesta («Dalla rigenerazione di cui parlava il nostro presidente della Repubblica, siamo passati alla liquefazione. La destra, il Pdl, il centro: non c’è più nulla. Si stanno liquefacendo»), citazione alla quale il Capo dello Stato ha fatto indirettamente seguire la sua replica, ridimensionando il presunto “boom” del Movimento alle comunali: «Grillo? Non vedo nessun boom. Ricordo quello degli anni ’60. Altri boom non ne vedo».
Fabio Grazzini