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Il governo approva il decreto ‘Cura Italia’

Dalla Cassa integrazione
fino al blocco dei pagamenti
Le misure del "Cura Italia"

Le iniziative del governo per aiutare

i lavoratori e le famiglie italiane

di Marco Valentini18 Marzo 2020
18 Marzo 2020

epa08287483 A handout photo made available by the Chigi Palace Press Office shows Italian Prime Minister Giuseppe Conte in his office after announcing new restrictions to contrast the spread of Coronavirus, at Chigi Palace in Rome, Italy, 11 March 2020. EPA/FILIPPO ATTILI/CHIGI PALACE / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e già pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto “Cura Italia”. Si tratta, per numeri e vastità di ambiti e settori coinvolti, di una vera e propria finanziaria, varata per fronteggiare l’emergenza coronavirus, che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario e l’economia italiana.

Per aiutare il sistema produttivo del nostro Paese, nel testo del decreto sono previste misure protettive per lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti e partite Iva. A partire dalla Cassa integrazione in deroga, che viene estesa in tutto il territorio nazionale anche alle imprese di norma escluse dagli ammortizzatori sociali, per un periodo fino a nove settimane. Inoltre è garantita la possibilità di attivare la Cig ordinaria, sempre per un periodo massimo di nove settimane, per i datori di lavoro che hanno dovuto sospendere o ridurre l’attività per eventi riconducibili all’emergenza. Anche le imprese che già si trovano in Cig straordinaria potranno usufruire di quella ordinaria e per quelle che hanno in corso l’assegno di solidarietà è previsto un assegno ordinario, sempre fino a nove settimane. Sarà anche vietato alle aziende, per i prossimi due mesi, licenziare i dipendenti sulla base del giustificato motivo oggettivo.

Tutte le imprese, gli autonomi e i professionisti potranno rinviare al 31 maggio i pagamenti delle ritenute, dell’Iva annuale e mensile e dei contributi previdenziali di marzo. Il saldo potrà anche essere dilazionato in cinque rate mensili, a partire da maggio. I professionisti e i consulenti che hanno ricavi o compensi sotto i 400mila euro, non dovranno inoltre versare le ritenute d’acconto sui ricavi e i compensi percepiti fino al 31 marzo. Anche in questo caso il pagamento sarà rateizzabile in cinque mensilità a partire da maggio.

Per i genitori di bambini fino ai 12 anni, lavoratori dipendenti del settore privato e autonomi, alle prese con la chiusura delle scuole è previsto nel testo del Decreto un congedo parentale di quindici giorni retribuito al 50%. Il periodo può essere continuativo o frazionato e il limite di età del figlio non si applica in caso di disabilità. Alternativamente al congedo si potrà ricorrere al voucher babysitter di 600 euro, erogato attraverso il libretto famiglia. L’ammontare previsto per il bonus sale a 1.000 per il personale sanitario.

Viene inoltre attivato un “Fondo per il reddito di ultima istanza” per garantire un’indennità ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.

Per incentivare il lavoro da casa infine, la modalità di smart working diventa ordinaria nelle pubbliche amministrazioni, e può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato. I dipendenti del settore privato affetti da gravi patologie avranno priorità nell’accoglimento delle domande di lavoro agile.

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