Che il candidato presidente per il Partito Democratico alle prossime elezioni regionali abruzzesi, Luciano D’Alfonso, volesse difendere le coste adriatiche dall’inquinamento industriale l’avevano capito in pochi.
Infatti quando l’ex sindaco di Pescara, in piena campagna elettorale, si era presentato davanti alle telecamere di un’emittente locale affermando che «Il mare Adriatico sarà il più grande parco di cui disporrà l’Abruzzo. Noi lo rispetteremo, come è giusto che accada, dalle invasioni degli Ufo» – aggiungendo con tono fermo, in piena estasi da comizio – «perché ci sono Ufo che si sono messi in cammino…», si era scatenato il putiferio sul web. Il video dell’intervista andata in onda su Rete 8, rilasciata per la rubrica “Il Fatto”, aveva registrato nel giro di poche ore migliaia di visualizzazioni internet suscitando un mix di reazioni ironiche sui social network.
Era stata così necessaria la precisazione dell’ufficio stampa di D’Alfonso attraverso cui si apprendeva che il candidato alla presidenza dell’Abruzzo, laureato in scienze politiche e filosofia, «è solito usare un linguaggio metaforico e suggestivo nelle sue comunicazioni».
Si è scoperto così, in un secondo momento, che le parole dell’ex sindaco di Pescara rese nel corso dell’intervista alla tv locale, altro non erano che l’ennesima espressione figurata in riferimento alle piattaforme petrolifere inserite nel progetto dell’azienda Ombrina Mare che vorrebbero piazzare a largo delle coste adriatiche.
Tra le varie promesse elettorali del politico “democrat” in molti avevano dedotto si potesse aggiungere anche il progetto per lo scudo missilistico spaziale a difesa delle coste abruzzesi.
Gli elettori italiani hanno imparato che in campagna elettorale i politici le sparano grosse, ma questa, almeno a giudicare dalle reazioni del web, aveva superato i limiti della fantasia umana.
Emanuele Bianchi