È un Massimo D’Alema a tutto campo quello che si legge nell’intervista di oggi al Corriere della Sera. Tanti i temi trattati nel colloquio con Aldo Cazzullo. Tra questi la legge elettorale, il candidato premier di Mdp, le possibili alleanze e il futuro del governo Gentiloni.
Le elezioni– «Sono favorevole a coinvolgere i cittadini attraverso le primarie. Il 19 novembre saranno eletti i delegati per l’assemblea nazionale che sceglierà programma, nome e simbolo con cui ci presenteremo alle elezioni» ha detto D’Alema sul tema delle candidature. L’ex presidente del Consiglio ha espresso pareri favorevoli sulla discesa in campo di Giuliano Pisapia. «Sarebbe un leader più forte se si mettesse in gioco personalmente» ha dichiarato. Porta socchiusa su un possibile ritorno in Parlamento. «Non potrei non prendere in considerazione la richiesta, se venisse dai cittadini, di dare una mano alla campagna elettorale attraverso la mia candidatura».
Rapporto col PD– Che con Renzi i rapporti siano tesi è storia nota, ma D’Alema è particolarmente duro parlando dell’ex segretario PD. «Renzi alla sinistra è totalmente estraneo. Non c’entra proprio nulla. Ritiene che il Pd debba liberarsi di questo retaggio». Esclusa anche un’eventuale alleanza con i Dem. «Non mi pare ci siano le condizioni per andare alle elezioni insieme. C’è distanza sul programma e nel giudizio su quel che è accaduto in questi anni. Nessuno capirebbe un accordo in queste condizioni e gli elettori non ci seguirebbero. Presentarsi uniti nei collegi potrebbe essere un disastro» ha ribadito D’Alema.
Legge elettorale– Anche sul Rosatellum D’Alema non le manda a dire. «Spero venga spazzato via. Ha aspetti aberranti, a mio giudizio palesemente incostituzionali, con il rischio che la Consulta bocci la terza legge elettorale di fila». Senza una maggioranza solida, D’Alema auspica un governo «al di sopra delle parti, che possa garantire una chiara legge elettorale». Infine l’ex leader dei DS smentisce categoricamente le ipotesi su una possibile volontà di far cadere Gentiloni. «Noi siamo persone responsabili, non vogliamo fare la campagna elettorale con la trojka».