Addio ai voucher. Oggi il consiglio dei ministri approverà il decreto che abolisce i tagliandi per pagare a ore i lavoratori, validi sia per le imprese che per le famiglie. Il decreto riprende il testo approvato ieri dalla commissione Lavoro della Camera. Oltre all’eliminazione del voucher, saranno modificate le regole sugli appalti, tornando al principio della responsabilità solidale. Il dipendente non pagato dalla ditta che ha vinto la gara potrà così rivolgersi direttamente all’azienda che aveva dato l’appalto.
Il decreto entra subito in vigore, ma dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni. A quel punto la decisione finale spetterà alla Cassazione, che deciderà se le nuove regole superano il referendum precedentemente promosso dalla Cgil e che era previsto per maggio. In tal caso dunque, non si andrà alle urne.
Lo stop alla vendita è immediato, ma di fatto i buoni lavoro non scompariranno subito. Quelli già acquistati, infatti, potranno essere usati, o comunque rimborsati, fino al 31 dicembre 2017. Attualmente sono circa 30 milioni, ma sono destinati a crescere in queste ore, in cui è partita una vera e propria corsa all’acquisto dell’ultimo voucher, in vista delle prossime esigenze.
“Se come appare il governo farà un decreto nel quale dà risoluzione ai quesiti referendari, considereremo questo un grande risultato”, ha detto la segretaria della Cgil, Susanna Camusso. “ La scelta non ci piace e nemmeno il modo: se si deve fare meglio il referendum”, ha commentato invece Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria.
Contraria al decreto si è mostrata anche la Coldiretti: “Con la cancellazione dei voucher perdono opportunità di lavoro nei campi per integrare il proprio reddito 50 mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati esclusivamente in attività stagionali che in agricoltura ne sono gli unici possibili beneficiari”.