Il governo giapponese si schiera a fianco dell’alleato americano, avallando di fatto la decisione di uscire dall’accordo sul nucleare con la Russia. Il capo di gabinetto giapponese Yoshihide Suga ha comunque riconosciuto la scelta come “indesiderabile”. Una soluzione che appariva a tutti gli effetti prevedibile, considerata la dipendenza del paese dagli Stati Uniti per la difesa dell’arcipelago, e la presenza di un ampio contingente militare Usa dispiegato sul territorio.
Suga ha inoltre detto che la comunità deve guardare anche allo sviluppo degli arsenali atomici degli altri paesi, oltre alle due superpotenze, riferendosi con ogni probabilità alla Cina. “La questione dei missili previsti dal trattato è legata direttamente alla sicurezza dell’Asia Orientale”, ha dichiarato in conferenza stampa.
Il trattato Inf, siglato a Washington nel dicembre del 1987 tra l’allora presidente Usa Ronald Reagan e il leader russo Michail Gorbaciov, proibiva lo sviluppo e lo spiegamento dei missili nucleari con raggio d’azione tra 500 e 5.500 chilometri.