I 144 migranti, “comprese donne incinte e bambini”, che erano stati salvati domenica pomeriggio nel Mediterraneo dal cargo ‘Lady Sham’, “sono stati trasferiti in un Centro di detenzione chiuso” in Libia. Lo scrive su Twitter il portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni in Italia, Flavio Di Giacomo, ricordando che molti di loro “erano in cattive condizioni fisiche” e ribadendo che “la Libia non è un porto sicuro dove dovrebbero essere portate persone salvate in acque internazionali”.
Yesterday night the 144 #migrants, who were in poor physical conditions, have been brought to #Libya, and transferred to a closed detention centre (including pregnant women and children)
Libya is not a safe port where people rescued in international waters should be brought to.
— Flavio Di Giacomo (@fladig) 22 gennaio 2019
Il barcone di migranti che era in avaria era stato soccorso dalla Libia a 50 miglia dalle coste. Imbarcati su un cargo della Sierra Leone, i profughi sarebbero stati portati a Misurata. Forte il pressing di Palazzo Chigi domenica scorsa per favorire l’intervento. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha insistito: “Con i porti chiusi si salvano le vite”.