Venti giorni di musei gratuiti. Dal 5 al 10 marzo, infatti, con la “settimana dei musei”, si inaugura la stagione annuale di ingresso libero per tutti i musei statali. A queste si aggiungono 8 giornate ticket free scelte dai direttori dei musei autonomi e dai poli regionali e altre sei giornate gratuite in concomitanza con le prime domeniche del mese, da ottobre a marzo. Con la campagna istituzionale, presentata stamattina al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma dal ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, #iovadoalmuseo, i ragazzi compresi dai 18 ai 25 anni pagheranno un biglietto due euro.
Le novità, contenute nel decreto che entrerà in vigore il 28 febbraio, vogliono incentivare un nuovo sistema di agevolazioni per la fruizione dei musei, dei siti archeologici statali e dei parchi e giardini monumentali. “Spero che con la giusta comunicazione e una gestione oculata genereremo risorse per aumentare in futuro le giornate gratuite, magari per fare una seconda settimana dei musei anche il prossimo anno”, ha dichiarato Bonisoli.
La decisione del ministro arriva dopo mesi di polemiche. L’obiettivo principale del titolare dei beni culturali, infatti, era quello di abolire le giornate free nei musei la prima domenica del mese, questo per permettere ai titolari di scegliere quando fosse più appropriato regalare l’arte. I primi a opporsi erano stati quelli del Partito Democratico, soprattutto Dario Franceschini, il ministro dei beni culturali dei governi Renzi e Gentiloni, che su Facebook aveva scritto che abolire le domeniche gratuite non aveva alcun senso logico: “Non sono una cosa che riguarda me, ma un fatto culturale e sociale che ha coinvolto circa 10 milioni di persone, gran parte delle quali è andata in un museo per la prima volta nella vita portandoci i figli o i nipoti”.