Definite le linee guida della sperimentazione del piano di chiusura al traffico privato, dal 3 agosto, di via dei Fori Imperiali tra largo Corrado Ricci e piazza del Colosseo. La strada, attualmente percorribile dal traffico privato in direzione del Colosseo resterà aperta solo ai mezzi di trasporto pubblico (bus, taxi e Ncc) e a quelli in emergenza. Lo spazio tolto alle auto private sarà disponibile per realizzare un progetto di riqualificazione dell’area finalizzato al miglioramento della mobilità ciclabile e pedonale.
Non è stato necessario attendere molto per passare dagli annunci alle ruspe. Il percorso che porta verso la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali è partito infatti alle 8.30 di sabato mattina, quando gli operai hanno chiuso al traffico la corsia di destra di via Labicana nel tratto che va dall’incrocio con via Merulana al Colosseo. Il primo, fondamentale passo verso l’istituzione del senso unico in direzione San Giovanni, che sarà ufficiale il 30 luglio. Il cantiere stradale nel cuore della capitale è stato delimitato dagli “orsogrill”, le reti in metallo che lo separano dalla corsia centrale, normalmente riservata al passaggio del tram 3 ma ora aperta, fino alla fine dei lavori, alle autovetture.
Una scelta che ha permesso di assorbire senza particolari traumi il primo giorno di lavori. Lo stesso tram 3 è stato temporaneamente sostituito da un bus navetta, mentre il divieto di sosta è, ovviamente, esteso a tutto il tratto interessato dai lavori. L’unica cosa che disorienta, al colpo d’occhio, è la presenza dei cartelli “linea C” sulle transenne. «La ditta è la stessa che si sta occupando dei lavori per la metro», spiega sorridendo un vigile urbano per il quale «è giusto così, non si butta via niente».
I lavori continuano. Note di colore a parte, i frullini e i demolitori hanno da poco finito i profili dei marciapiedi secondo la nuova sistemazione stradale. E poi gli attraversamenti pedonali, le isole spartitraffico, la segnaletica verticale e quella orizzontale, fino ai semafori: ogni elemento di via Labicana verrà modificato in vista del nuovo corso. Provvisoriamente in cemento, invece, le barriere che limiteranno la nuova preferenziale, in attesa dell’arrivo del granito della Marmolada con la quale si concluderanno i lavori.
E le bici? Tra i commercianti di via Labicana c’è chi parla di una possibile pista ciclabile. Ma il progetto della pedonalizzazione dei Fori non appare ancora completo. Gli operai sanno poco o nulla. A loro è stato detto di chiudere la via e così hanno fatto. E la pista ciclabile? «Forse, ne ho sentito parlare», dice l’uomo della ruspa. La speranza muore con una semplice telefonata a un tecnico della Mobilità, che spiega che i margini previsti dal codice della strada per fare una pista ciclabile, con tutti i crismi, non ci sono.
Le polemiche. Lungo via Labicana intanto nasce una piccola rivolta: da un lato commercianti e residenti che si sentono «sequestrati» dal cantiere, dall’altro gli ingegneri incaricati di sovrintendere i lavori, che nulla possono di fronte alla decisione comunale, spiegano, «salvo obbedire agli ordini». Molti residenti sono arrabbiati. Giovanna Bucchieri si chiede «come farà chi deve fare scendere un anziano o un disabile dall’auto per arrivare a casa». Rammentando che «via Labicana è da sempre la strada dove passano i cortei – aggiunge – e dove ogni weekend i residenti sono costretti a sopportare pesanti disagi».
Il raggio d’azione degli interventi, tuttavia, si sta allargando col passare delle ore: il divieto di sosta tra via Emanuele Filiberto e via Merulana servirà agli interventi di modifica della viabilità su viale Manzoni. Domani, invece, l’inizio della sistemazione dei marciapiedi di piazza del Colosseo, all’incrocio con via Nicola Salvi; anche qui, giro di valzer per i semafori, che dovranno adeguarsi alle nuove direzioni di marcia. «Tutto partirà il 3 agosto», afferma sicuro il vicesindaco della capitale, Luigi Nieri. «Per quella data organizzeremo una grande giornata ai Fori che proseguirà fino a notte fonda e alla quale invitiamo già da ora tutti i romani, soprattutto quelli che abitano nelle periferie. Questa – conclude Nieri – non è un’iniziativa di viabilità, ma un progetto culturale».
Lorenzo Caroselli