È dai luoghi caldi della vita capitolina che parte la rivolta dei quartieri contro la movida selvaggia. Così oltre alle ordinanze anti-alcol, da poco rifiutata dal Tar, quella anti-vetro e ai presidi fissi delle forze dell’ordine, arrivano altre richieste da parte dei cittadini per governare il degrado che imperversa nel cuore della città. I problemi maggiori, dicono i residenti del centro, derivano dalle bevute selvagge agli schiamazzi, dal traffico che soffoca il Tridente alla musica nei locali che rimbomba fino nei saloni degli appartamenti.
Centro storico. Nel Tridente chiedono la regolamentazione degli orari di apertura delle attività di somministrazione, dei bar e dei pub. L’idea sarebbe quella di abbassare le saracinesche all’una dal primo maggio al 30 ottobre. Nuove regole anche per quanto riguardala Ztl: il Coordinamento residenti del centro storico chiede di applicare le stesse norme anche nelle altre zone del municipio I, dove i varchi resteranno accesi soltanto il venerdi e il sabato dalle 23 alle 3. «Mantenere regimi diversi fra le varie Ztl del centro storico – sottolinea Roberto Tommasi del Coordinamento – non potrà infatti che accentuare i problemi nei rioni che mantengono la chiusura alle 23 con Campo de’ Fiori a dimostrarne tutta la pericolosità ed urgenza». E, oltre ai cittadini, una richiesta simile arriva dalla presidente del Municipio XVII, Antonella De Giusti, che chiede una Ztl a Borgo Pio per cercare di tutelare il rione dalla sosta selvaggia.
Trastevere e San Lorenzo. Prendere provvedimenti consolidati per il contrasto al degrado e all’abuso di alcol. «Il governo della movida non può basarsi su ordinanze estemporanee, fondate sull’emergenza e con limitata portata – spiega Tommasi – I luoghi e i periodi non sono più limitati nello spazio e nel tempo, ma riguardano tutto il centro storico e l’intero arco dell’anno. Occorre, quindi, un impianto di regole certe, cristallizzate e consolidate come la modifica del regolamento di polizia urbana». Un esempio positivo arriva dal quartiere San Lorenzo, dove la movida sarà all’insegna della cultura con tre villaggi creativi in grado di offrire musica, ristoro e spettacoli. Questa è la strategia che verrà adottata dal 1 giugno a fine settembre per rendere sicura la nightlife della zona compresa tra Piazzale del Verano e Villa Mercede. A parlare è Dario Marcucci, presidente del III Municipio: «L’unico modo per dare sicurezza ai quartieri è garantire un’ampia offerta culturale, soprattutto in un momento in cui la carenza di mezzi, fondi e strumenti normativi impedisce di agire in altra maniera». Niente ordinanze repressive né vigilantes quindi, la lotta contro gli schiamazzi, il degrado e l’abuso di alcol e droga verrà combattuta attraverso numerosi appuntamenti culturali estivi.
La risposta del Comune di Roma. E, intanto, dal Campidoglio arrivano “tre mosse” per garantire più sicurezza nelle zone “calde”, come il centro storico con Campo de’ Fiori, Trastevere, San Lorenzo e ponte Milvio. La prima è una nuova ordinanza del sindaco Gianni Alemanno, probabilmente pronta fin dalla prossima settimana, che vieterà di nuovo il consumo di alcol per strada dalle 23 alle 6 di mattina durante i fine settimana nel centro storico. Poi un «Testo unico del decoro», come lo definisce l’assessore alla Cultura e al centro storico Dino Gasperini, che sarà una summa di quanto già stabilito in passato con le ordinanze anti-bivacco e anti-borsoni. Terza mossa è una delibera che sarà preparata dal presidente della commissione Sicurezza Fabrizio Santori, che riguarda il Regolamento di Polizia urbana e che «intende inserire limitazioni al consumo di alcol, sia per quanto riguarda gli orari di vendita che di consumo – spiega Giorgio Ciardi, delegato alla sicurezza della capitale-. Riguarderà non solo le zone della movida ma tutta Roma. Nel frattempo l’ordinanza del sindaco tamponerà la situazione. È stato un confronto tranquillo su tutte le problematiche connesse alla movida con persone che vogliono tutelare la città». Nuovi supporti alla lotta contro la movida selvaggia, intanto, arrivano anche dal mondo della tecnologia: l’idea è quella di installare, inizialmente solo a Piazza Trilussa, delle telecamere in grado di captare non solamente le immagini, ma anche suoni e odori. «Si tratta di una tecnologia sofisticata che permette di rilevare il livello di inquinamento acustico, l’odore delle bombolette spray e il tasso alcolico presente nell’aria- spiega il delegato Ciardi- In caso di percentuali allarmanti, i dati verranno inviati alla sala Sistema Roma e i vigili urbani interverranno». Un sistema all’avanguardia, quindi, per garantire una movida sicura.
Claudia Nardi