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Da Simeone a Mourinho
I gestacci nel calcio
che hanno fatto discutere

Manette, dita medie e imprecazioni

Quando l'esultanza si fa insulto

di Federica Pozzi21 Febbraio 2019
21 Febbraio 2019

Il fermo immagine mostra l'allenatore dell'Atletico Madrid, Diego Simeone, dopo il primo goal contro la Juventus durante la partita di Champions League a Madrid, 20 febbraio 2019. ANSA/FERMO IMMAGINE +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

“La mia esultanza dopo il primo gol? L’avevo fatto in un Lazio-Bologna da giocatore, e oggi da tecnico per far vedere ai nostri che abbiamo gli attributi”. Così Diego Simeone, allenatore dell’Atletico Madrid, spiega la propria esultanza di ieri, durante Atletico Madrid-Juventus di Champions League, dopo il gol di Gimenez.

Il calcio parla, non solo con i goal. Lo dimostra il Cholo che ieri, con il suo gesto, ha oscurato quello di Cristiano Ronaldo. A fine primo tempo, infatti, Cr7 ha rivolto la mano al pubblico dell’Atletico, mimando un numero cinque, a ricordare le Champions vinte nella sua carriera, una con il Manchester United e quattro con il Real. Un gesto poco sportivo, che ricorda quelli di Zlatan Ibrahimovic contro la Lazio nel 2009: il dito al naso a zittire la curva e una mano protesa verso il basso, così come il Cholo ieri sera.

Ma non sono i soli. Era il 20 febbraio del 2010 e l’Inter di Mourinho, in corsa per lo scudetto, ospitava la Sampdoria a San Siro. L’arbitro era Tagliavento. I nerazzurri si ritrovarono in 9 contro 11 già alla fine del primo tempo. A favore di telecamera lo “Special One” fece il clamoroso gesto delle manette, che gli costò poi 3 giornate di squalifica e 40mila euro di multa. Sempre sulla sponda nerazzurra Mario Balotelli non gradì i fischi dei tifosi a San Siro dopo un suo errore contro il Barcellona. A fine gara uscì dal campo imprecando verso il pubblico e gettando via la maglia.

Nello stesso anno, durante un derby, il capitano della Roma, Francesco Totti, aveva mostrato i pollici rivolti verso il basso alla curva avversaria. La Lazio, infatti, rischiava la retrocessione in Serie B.

Da non dimenticare poi il famoso gesto, sempre del capitano giallorosso, del “4-0 zitti e a casa” rivolto allo juventino Tudor, di qualche anno prima. Ma anche la tifoseria giallorossa ha la sua buona dose di “insulti” da parte di avversari. Era il 2013 e, a Marassi, durante gli ultimi minuti di Sampdoria-Roma, il tecnico Delio Rossi mostrò il dito medio agli avversari.

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