Da lunedì quasi tutta Italia sarà chiusa. Sono 16 le regioni che rischiano di passare in zona rossa a causa dell’aumento dell’indice Rt. Il passaggio nella categoria più grave dovrebbe arrivare al raggiungimento di 250 contagi per 100mila abitanti. Il ministro della Salute Roberto Speranza avrebbe preannunciato anche la chiusura totale dal 3 al 5 aprile. Secondo quanto appreso dall’Ansa, infatti, entrerebbe in vigore una misura nazionale che porterebbe in zona rossa tutto il paese nei giorni di Pasqua.
La decisione sarà presa ufficialmente dopo l’incontro tra il governo e gli enti locali e il Consiglio dei Ministri. Il decreto legge, non più un Dpcm come negli ultimi mesi, entrerà in vigore dal 15 marzo fino al 6 aprile, anche se altre fonti accorciano il periodo al 28 marzo.
Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha dato un parere positivo al decreto perché “permetterebbe ai presidenti di prendere misure provinciali”. Saranno loro a dover tenere sotto controllo possibili focolai locali e i conseguenti specifici lockdown. Lo stesso Bonaccini avrebbe poi lanciato un appello per accelerare sui sostegni economici alle famiglie e alle aziende colpite, affinché non siano abbandonate. “I ristori superino definitivamente il regime dei codici Ateco, siano retroattivi e si elimini il tetto dei 5 milioni di fatturato”, ha affermato. Anche Antonio Decaro, presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha spinto sulla tempestività dei ristori per evitare il rischio di gravi tensioni sociali
Una stretta resa necessaria dall’aumento dei contagi riscontrati negli ultimi giorni. Ieri si sono registrati 25.673 nuovi casi, il bollettino totale dei deceduti è aumentato di 373 morti mentre l’indice di positività è salito al 6,9.