Ora arriva anche il via libera di Donald Trump sull’intesa tra Mosca e Damasco sull’aiuto all’esercito curdo. “Gli abbiamo detto (al presidente americano, ndr) che stavamo contattando il regime siriano e i russi per proteggere il nostro Paese e la nostra terra. E Trump ci ha detto: ‘Non siamo contrari, vi sosteniamo'”. Lo ha riferito il generale Mazloum Kobani, comandante delle milizie delle Forze democratiche siriane (Fds) a guida curda.
Dalla Turchia intanto trapela, da fonti governative, che la lettera con cui il presidente Usa avrebbe chiesto di evitare un’offensiva ai territori curdi sarebbe stata “gettata nella spazzatura” dal suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan.
Sempre il governo di Ankara fa sapere che non sono mai state utilizzate armi chimiche: “Il nostro esercito non le ha nell’inventario”, ha affermato il ministro della Difesa turco. “Sono i curdi ad utilizzarle per poi accusare noi”. Poco prima il portavoce del Fds aveva espresso il “sospetto” dell’utilizzo di armi non convenzionali nell’assedio di Serekaniye.