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HomeCronaca Cucchi, chiusa inchiesta per falso e depistaggi: otto carabinieri rischiano il processo

Chiusa indagine su Cucchi
Otto carabinieri rischiano
processo per depistaggio

Avrebbero documentato il falso

Tra loro il generale Alessadro Casarsa

di Giulio Seminara19 Marzo 2019
19 Marzo 2019

L'avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, mostra delle foto durante il dibattimento del processo d'appello per la morte di Stefano Cucchi, a Roma 31 ottobre 2014. ANSA/ANGELO CARCONI

Si va verso nuovi sviluppi sul caso Stefano Cucchi, il giovane deceduto nella Capitale il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare. La Procura di Roma ha chiuso l’indagine incentrata sui depistaggi e gli occultamenti di prove sulla morte del geometra romano. Otto carabinieri rischiano di essere processati, a seconda delle diverse posizioni, per falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia.

Tra loro due ufficiali, il generale Alessandro Casarsa, all’epoca dei fatti capo del Gruppo Roma, e il colonnello Lorenzo Sabatino, allora capo del nucleo operativo romano.
Gli altri indagati sono: Francesco Cavallo, ex tenente colonnello capoufficio del comando del Gruppo Roma, accusato di falso per la manipolazione dei documenti; Luciano Soligo, all’epoca maggiore e comandante della Compagnia Montesacro, accusato di falso per la manipolazione dei documenti; Massimo Colombo Labriola, ex comandante della stazione di Tor Sapienza, accusato di falso per la manipolazione dei documenti; Francesco Di Sano, allora in servizio a Tor Sapienza, accusato di falso per la manipolazione dei documenti; Tiziano Testamarta, comandante della quarta sezione del Nucleo Investigativo, accusato di favoreggiamento e omessa denuncia; Luca De Cianni, carabiniere accusato di aver calunniato il collega Riccardo Casamassima, che con le sue dichiarazioni del 2015 contribuì alla riapertura dell’inchiesta.

La chiusura dell’indagine, firmata dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dal sostituto Giovanni Musarò, dovrebbe anticipare un processo incentrato sulla successione di falsi dichiarati sullo stato di salute di Stefano Cucchi in seguito all’arresto e riportati all’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Secondo i pm gli indagati avrebbero annotato il falso due volte. La prima il 26 ottobre 2009 con oggetto le condizioni di salute dell’arrestato Stefano Cucchi. La seconda tramite una documentazione con data truccata del 26 ottobre contenente una falsa dichiarazione di Cucchi che attribuiva i suoi dolori al freddo e al poco sonno.

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