ROMA – È Fabio Pinelli il nuovo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, scelto dai 30 giuristi che lo formano, tra venti togati e dieci laici. “Cerchiamo di essere credibili, trasparenti, mai obliqui. Orienterò ogni mio comportamento nell’interesse nel Paese, con la guida e il faro del presidente della Repubblica”. Sono queste le prime parole di Pinelli, penalista prediletto dal leader leghista Matteo Salvini, che trionfa su Roberto Romboli, costituzionalista, prescelto dal Pd e su Daniela Bianchini, avvocata indicata da Fratelli d’Italia. Il quorum raggiunto era di 17 voti, espressi a scrutinio segreto.
Il Capo dello Stato e presidente del Csm, Sergio Mattarella, ricordando la funzione imprescindibile dell’organo collegiale, ha affermato che “l’indipendenza dei magistrati è pilastro della democrazia”. Mattarella ha dichiarato inoltre che “il consiglio è chiamato a obiettivi rilevanti, e sono certo che li affronterà con obiettività e concretezza”.
Dei togati, i 4 membri di Unità per la Costituzione, centristi, avevano dichiarato la loro preferenza per Roberto Romboli, di cui era stata ipotizzata l’ineleggibilità a causa del suo essere in pensione. Gli altri raggruppamenti, politicamente polarizzati, sono invece formati da 7 membri di Magistratura indipendente, di area conservatrice, e 8 membri progressisti divisi tra Area e Magistratura democratica. Uno solo il giurista fuori dagli schieramenti.
Nessun candidato aveva quindi in partenza i voti necessari per raggiungere il quorum, anche contando i membri laici, eletti dal Parlamento. L’elezione di Pinelli è arrivata alla terza votazione, dopo due fumate nere.