HomePolitica Migranti, la Procura di Roma indaga
Il governo pensa a una stretta sui trafficanti

Migranti, aperta un'indagine
Stretta sui trafficanti
al vaglio del governo

Atteso la prossima settimana il Cdm

Mattarella: "Ora azioni concrete"

di Alberto Alessi06 Marzo 2023
06 Marzo 2023

ROMA – Si apre ufficialmente, come atto dovuto, l’indagine della Procura di Roma sul naufragio di Cutro, a seguito dell’esposto presentato dai parlamentari Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana – Verdi. Nell’interrogazione, si sottolinea la necessità di valutare la responsabilità dei ministeri nella mobilitazione dei soccorsi. Al momento, il procedimento non ha indagati né ipotesi di reato. I magistrati, dopo aver vagliato l’esposto, dovranno quindi valutare se inviare il fascicolo d’indagine alla Procura di Crotone.

La stessa Procura ha richiesto parallelamente al gip della provincia calabrese l’incidente probatorio, che potrebbe tenersi la prossima settimana. Il procedimento voluto dai pm è stato ritenuto necessario per raccogliere le testimonianze ancora recenti dei superstiti del naufragio dell’imbarcazione avvenuto la notte del 26 febbraio scorso. L’udienza, che non è stata ancora fissata, proseguirà con la raccolta delle testimonianze di tutti i migranti superstiti, già indagati per il reato di immigrazione clandestina. Sei di loro sono già stati interrogati per l’identificazione degli scafisti, al momento in stato di fermo.

Dal dolore al concreto: a lavoro CdM e Consiglio europeo

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede che il dolore e il cordoglio “di fronte al naufragio che ha commosso il nostro paese si deve tradurre in scelte concrete, operative, da parte di tutti, perché questa è la risposta vera”. Risposte che potrebbero arrivare soprattutto dal Consiglio dei Ministri, previsto probabilmente per il giovedì o il venerdì della settimana prossima, e che si svolgerà proprio a Steccato di Cutro. Nel Cdm potrebbe delinearsi un provvedimento, diretto dalla presidente del Consiglio, che, attraverso il coinvolgimento di più ministeri, dovrebbe rideterminare l’entità dei flussi regolari, inasprire le pene per gli scafisti e semplificare le procedure di rimpatrio e di accoglienza.

La premier, parallelamente, accoglie quanto ha lei stessa definito il “grande richiamo” lanciato dal Pontefice domenica 5 marzo durante l’Angelus: “I viaggi della speranza non si trasformino in viaggi della morte. Bisogna fermare i trafficanti di esseri umani”. A mettere in pratica le parole di Papa Francesco toccherà anche al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, atteso giovedì prossimo al Consiglio europeo insieme agli omologhi di Cipro, Malta, Spagna e Grecia per chiedere all’Europa nuove, più attente misure per il contenimento dell’emergenza migratoria. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito la questione “il problema più grande che dovremo affrontare nei prossimi anni”, e rilanciando l’appello di Piantedosi all’Unione ha chiarito: “L’Italia non può farcela da sola”. 

Piantedosi nel mirino delle opposizioni

Al generale supporto di Palazzo Chigi – che ha smentito le indiscrezioni sulla convocazione di Piantedosi per correggerne le “presunte divergenze” con la linea governativa – si oppongono le forze di minoranza, come dimostrato dall’esposto dei deputati di Si – Verdi. Il Pd chiede a gran voce le dimissioni del responsabile del Viminale attraverso le parole di Giuseppe Provenzano, accompagnato anche dalle accuse di Marco Furfaro, deputato dem, che ha definito a Omnibus “inumano” l’esecutivo di governo.

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, è d’accordo con le critiche del resto dell’opposizione, ma frena sui toni: “Le immagini di quelle bare ci devono costringere a una riflessione più seria”. Una riflessione a cui invita anche il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, che in occasione della cerimonia in ricordo delle vittime del naufragio ha dichiarato che “oggi la politica deve dare risposte, e riflettere in silenzio”. 

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