FIRENZE – Tra le macerie del cantiere Esselunga di via Martiri a Firenze, è il quinto giorno di ricerche. Lì è ancora disperso l’ultimo degli otto operai, Bouzekri Rachimi, travolti dal cedimento di una trave che ha fatto crollare a catena tre solai alle ore 8:52 di venerdì 16 febbraio.
Le ricerche tra le macerie
Un piccolo escavatore è stato issato con una gru e, dall’esterno, è stato calato all’interno del cantiere. È stato poi agganciato con meticolosità con la gru ed è rimasto in aria per circa cinque minuti per poi essere depositato nell’area delle ricerche. Decine ancora i vigili del fuoco impiegati, con le squadre Usar che si danno il cambio ogni quattro ore. Stanno operando più mezzi meccanici nelle operazioni di scavo tra le macerie del cantiere. “Dopo oltre 96 ore continuano le operazioni di rimozione delle macerie e dalle prime luci dell’alba, essendo riusciti a liberare un varco per accedere alla zona interessata, stanno operando anche alcuni mezzi meccanici”, hanno reso noto i Vigili del fuoco.
Un operaio: “Ho visto la trave crollare ma tornerei”
“Venerdì eravamo a lavorare, ho visto la trave cadere. Se tutto è risultato sempre in regola? Sì, non abbiamo visto niente di strano. E se tornerei a lavorare qui? Sì. È normale che mentre si sta facendo una gettata di cemento ad un terzo piano sottoterra, in corrispondenza, ci siano altri operai che stanno lavorando? Sì, lavoriamo così”, ha raccontato uno degli operai che venerdì si trovava a lavoro. “Eravamo non vicini dal luogo della strage – ha continuato – ma quando abbiamo sentito quel rumore siamo scappati tutti. Conoscevamo le vittime, sono arrivati 10 giorni fa. Sto male”.
Scioperi e proteste in segno di solidarietà
Dopo l’ennesimo incidente sul lavoro, le proteste e gli scioperi sono dilagati in diverse regioni. Gli operai dello stabilimento della Magneti Marelli di Sulmona incroceranno le braccia domani, 21 febbraio. Una manifestazione all’insegna della solidarietà e finalizzata a porre al centro dell’attenzione il tema della sicurezza sul lavoro. “Basta morti sul lavoro”. È quanto scrivono, in una nota congiunta, Cgil, Uil, Feneal Uil, Fillea Cgil, Fiom Cgil, Uilm Uil Abruzzo proclamando per domani due ore di sciopero e presidi in tutta la regione.
Anche la Sardegna scende in piazza. Una delegazione nel corso della mattinata porterà al prefetto le rivendicazioni dei sindacati uniti per chiedere “un impegno concreto da parte del Governo per fermare la strage nei luoghi di lavoro”.
“Ancor oggi si sta cercando la quinta vittima del crollo di Firenze tra le macerie. Cinque lavoratori che non torneranno più a casa e che mancheranno per sempre all’affetto dei loro cari”. È quanto affermano le Rsu di Electrolux, a Porcia (Pordenone), annunciando per domani due ore di sciopero per ogni turno di lavoro.
Anche tutte le maestranze che lavorano al maxi-cantiere di Cisanello per la costruzione dell’Ospedale Nsc-Nuovo Santa Chiara domani, dalle 15 in poi, si fermeranno per due ore in segno di rispetto e solidarietà, esprimendo così il cordoglio per le vittime del crollo di Firenze.
Fiori, candele e biglietti alla recinzione del cantiere
Nell’area del crollo questa mattina una donna, in lacrime, ha posizionato fiori rossi. A circa 500 metri dal cantiere è stato invece affisso uno striscione con scritto “Dolore e rabbia, Rifredi vi odia! Basta morti sul lavoro”.