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Crollo dei decessi sul lavoro: dal 2008, il 27% in meno, ma gli anziani sono le prime vittime

di alessio.perigli11 Luglio 2013
11 Luglio 2013

 

La lotta per la sicurezza sul lavoro comincia a dare i primi risultati: dal 2008, l’Inail ha registrato un calo dei decessi del 28%.
I dati. Gli infortuni riscontrati sul lavoro secondo i numeri dell’agenzia, sono 428.960. Rispetto al 2011 si è riscontrata quindi una diminuzione del 6%.
Di questi 67.119 sarebbero avvenuti “in itinere”, cioè mentre si va a lavorare. Per quanto riguarda l’industria dei servizi, sono stati accertati 393.663 infortuni, (682 con esito mortale). Anche nel settore agricolo si muore: sono 98 le persone decedute quest’anno (su 34.151 infortuni).
165 mila le donne lavoratrici  hanno subito un infortunio. Purtroppo per 64 di loro, l’incidente è stato mortale. La mancata prevenzione sul lavoro, costa alle casse pubbliche un prezzo ancora troppo alto: nel 2012, le denunce per malattia sono state 47.500, rispetto al 2008, il 51% in più. Questo dato significa che a carico dell’Inail ci sono 12 milioni  di giornate arretrate da pagare ai lavoratori. Un infortunio con menomazione, determina in media un assenza dal posto di lavoro di 80 giorni, mentre in assenza di menomazione, circa 19. Anche per quanto riguarda le malattie professionali, (come ad esempio, il tumore ai polmoni causato dal contatto con l’amianto) c’è stato un decremento rispetto al 2008 di circa il 27%. Il 62% di questi casi riguarda persone anziane, con un’età maggiore di 74 anni.
Napolitano cauto. “Il dato positivo della diminuzione degli infortuni e delle morti sul lavoro non deve indurre ad abbassare la guardia. Il livello dell’attività di controllo deve rimanere altissimo in tutti i settori, con una particolare attenzione all’uso e allo smaltimento improprio di sostanze e materiali nocivi, come l’amianto, dai quali possono derivare gravi patologie”. È quanto sostiene il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che non intende “abbassare la guardia” nonostante i risultati ottenuti in termini di prevenzione sul lavoro.

 

Alessio Perigli

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