È successo all’improvviso, durante i lavori di scavo in un cantiere edile in via della Stazione Aurelia, a Roma. Dario Testani, geometra di 31 anni, è morto soffocato sotto il peso di una frana nel tentativo di salvare due operai.
La tragedia si è consumata alle 14.00 di ieri pomeriggio. Due operai della ditta Ibisco erano impegnati nei lavori di collegamento degli impianti fognari di un complesso di villini prossimi all’ultimazione.
Un operaio manovrava una ruspa, mentre un altro, un romeno di 38 anni, lavorava all’interno di una buca profonda 2 metri e mezzo e larga 80 centimetri. Improvvisamente, forse a causa del peso dell’escavatore nelle vicinanze, una parete della buca ha ceduto, travolgendo l’operaio rumeno che lavorava a 3 metri di profondità.
Un eroe per caso. Accortosi dello smottamento, Dario Testani, responsabile del cantiere, si è lanciato nella buca insieme a un altro collega per salvare l’operaio, ma proprio in quel momento la parete è franata una seconda volta, schiacciando anche lui. Quattro operai sono accorsi per tirare fuori i colleghi dalla buca, ma solo i vigili del fuoco sono riusciti a estrarli. I due operai sono stati tirati fuori ancora vivi – malgrado profonde ferite – ma non il geometra. “Quando i pompieri sono riusciti a estrarlo dalle macerie, i sanitari del 118 hanno provato subito a rianimarlo ma per lui non c’è stato nulla da fare”, ha raccontato Vincenzo Cariddi, segretario di Fillea Cgil Roma Nord.
Omicidio colposo. Il cantiere è al momento sotto sequestro, e la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, sebbene si intenda procedere anche per violazione delle norme anti infortunistiche. Sembrerebbe infatti che il geometra stesse lavorando senza indossare il casco e le scarpe protettive.
“Le istituzioni, di ogni ordine, devono sempre più rafforzare le politiche per la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche sensibilizzando le imprese”, è stato l’appello del sindaco di Roma Ignazio Marino.
Indignazione per quanto accaduto anche da parte di Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio. I sindacalisti denunciano l’inerzia delle istituzioni sulla salvaguardia della sicurezza sul lavoro. Dall’inizio del 2014 ad oggi, riferiscono, sono già 21 le vittime. Dario Testani è l’ultima di queste, un lavoratore come tanti, che il coraggio ha reso un “eroe”.
Alessandra Aurilia