HomeCronaca Crocetta sfiduciato, ma i suoi assessori non si dimettono. Lupo, Pd: “Tutti fuori dal partito”

Crocetta sfiduciato, ma i suoi assessori non si dimettono. Lupo, Pd: “Tutti fuori dal partito”

di Marina Bonifacio25 Settembre 2013
25 Settembre 2013

Il Pd toglie la fiducia a Crocetta, ma nessuno dei suoi quattro assessori si dimette. Nonostante l’aut aut imposto dalla direzione regionale del partito, che due giorni fa ha ritirato l’appoggio al governo siciliano, nessuno pare voler rinunciare alla poltrona. Per tale ragione il segretario siciliano del partito democratico, Giuseppe Lupo, ha dichiarato: “Il governatore Rosario Crocetta insieme agli assessori in quota Pd che non si sono dimessi sono fuori dal partito”. Si tratta dell’assessore all’Ambiente Mariella Lo Bello, alla Formazione Nelli Scilabra, all’Economia Luca Bianchi e alle Infrastrutture Nino Bartolotta.
Le ragioni degli assessori. “Non mi dimetto non perché sia attaccata alla poltrona ma perché il lavoro da fare è veramente tanto e lo stiamo facendo in maniera egregia”. Questo il commento della Lo Bello, che continua: “Nel rispetto dei siciliani credo che completare questo lavoro sia un dovere che non vogliamo disattendere”. Le fa eco la collega Nelli Scialbra, che addirittura propone un referendum sulla vicenda. “Mi sento offesa dalle dichiarazioni del mio segretario circa la presunta inadeguatezza di questo esecutivo – commenta Scialbra –  In questi mesi non ha scherzato nessuno e riteniamo che una decisione così importante, quella di uscire dalla maggioranza di un governo, è una cosa che i siciliani non si possono permettere. Meriterebbe un referendum degli iscritti del Pd”. Più propenso alla mediazione pare invece Bianchi, che non nega l’apporto fondamentale del Pd e afferma: “Non parteciperò mai a un governo che non avrà l’appoggio del Pd. Il tema fondamentale è ricostruire il rapporto tra Pd e governo. Le mie dimissioni sono sempre sul tavolo, devo solo capire se abbiamo ancora la forza di costruire un percorso condiviso. Meno deciso è Bartolotta il quale, pur non condividendo il momento di crisi e il documento approvato dalla direzione regionale del Pd, esclude che questa sia legata all’inadeguatezza degli assessori. “Ho enorme rispetto del presidente, ma anche per il mio partito – ha dichiarato Bartolotta – ma il momento in cui si trova il Pd è quello delle decisioni storiche”.
Ma Crocetta non ha più la maggioranza. Dunque nonostante l’apertura di questa crisi di governo gli assessori preferiscono restare al fianco del presidente Crocetta. Intanto, però, i numeri in Aula parlano chiaro. Il presidente Crocetta, infatti, non ha più la maggioranza. E sebbene il Pd non abbia annunciato la volontà di passare all’opposizione, ma “di votare i singoli provvedimenti” (come già ha fatto il Movimento 5 Stelle), i provvedimenti che l’esecutivo si prepara a votare a Palazzo d’Orleans sono di fondamentale importanza. Precari, enti di formazione e bilancio sono tra gli argomenti decisivi.
La decisione di Lupo. Per Giuseppe Lupo, leader democratico siciliano, a determinante la spaccatura da un lato è stato l’atteggiamento del governatore, colpevole di essersi sottratto al dialogo e al confronto con le forze parlamentari di maggioranza; dall’altro la mancata risposta di Crocetta alla richiesta di un rimpasto della giunta. “Il Pd e il gruppo del Pd all’Ars non è stato coinvolto – ha detto Lupo nel suo intervento alla direzione regionale -, ma è stato addirittura escluso da decisioni molto importanti”.
Crocetta, “questa è una storia di mandarini”. “E’ la cronaca di una morte annunciata. Bisognava fare così, loro dovevano fare così. Non hanno condiviso quasi nulla del percorso di questi 9 mesi. E’ una storia di mandarini questa, mica è altro”. Così il Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha commentato ieri su Radio 1 Rai, la decisione del Pd di aprire la crisi di governo togliendogli la fiducia. “Il Pd deve capire – aggiunge Crocetta – che il mio è un Governo di coalizione e non un Governo dove il Pd abbia la maggioranza. Parliamo lingue diverse”. Ma con il venir meno dell’appoggio democratico adesso si prospettano probabilmente nuovi scenari, anche se Crocetta commenta: “Io non sono tipo da ribaltini Se loro pensano di non votare anche atti che vanno bene, ognuno si assume le sue responsabilità di fronte alla storia di questa regione e all’opinione pubblica. Per me non cambia nulla. Il Governo prosegue la sua azione, io sono stato eletto direttamente dai cittadini e loro rispondono”.
Vertice rinviato. Intanto salta il vertice di maggioranza che era stato convocato per oggi pomeriggio dal Presidente della Regione. Il Governatore ha accolto la richiesta del gruppo parlamentare rinviando l’incontro. Il Pd, due giorni fa, aveva già annunciato di non volere prendere parte “ad alcun vertice”. “Noi non ci riconosciamo più nell’azione del governo Crocetta – ha commentato Lupo – Non ci sentiamo più vincolati a sostenere l’azione di un governo che sta commettendo errori gravi che si ripercuoteranno sui siciliani”.

di Marina Bonifacio

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