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“AstroSamantha” ha toccato terra. Il rientro dallo spazio della Cristoforetti dopo 200 giorni con 5 minuti di ritardo

di Nicola Maria Stacchietti11 Giugno 2015
11 Giugno 2015

samantha-cristoforetti

È arrivata Samantha Cristoforetti. È atterrata a bordo della Soyuz tra le steppe del Kazakistan dopo 200 giorni trascorsi nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Un turbolento viaggio, quello di rientro,  di oltre 400 km per tre ore e mezza circa, all’interno della Soyuz, il veicolo spaziale che era agganciato all’Iss che in pratica è “precipitato” verso il suolo. La velocità di rientro è passata dai 28mila km/h ad appena cinque, proprio un attimo prima della collisione con la terra: un impatto che deve esser stato comunque fastidioso per gli astronauti, ma nonostante piccoli contrattempi, è andato tutto ok.
La Cristoforetti ritorna sulla Terra dopo aver superato ogni record: oltre a essere la prima donna astronauta italiana ad andare in orbita (59esima astronauta donna di sempre a livello mondiale), detiene il record italiano di permanenza cumulativa nello spazio e il record di presenza singola sia maschile sia femminile italiana e il record femminile di missione ininterrotta nello spazio, superando di cinque giorni Sunita Williams con i suoi 194. È stato anche battezzato un asteroide con il suo nome.
Ma @AstroSamantha (questo il suo profilo twitter, seguito da oltre mezzo milione di follower) si è distinta anche per i suoi numerosi cinguettii, le apparizioni in tv dall’orbita e i colloqui interspaziali con esponenti del mondo politico: è stata l’astronauta donna più loquace sui social, è apparsa a “Che tempo che fa” e al festival Sanremo e ha parlato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 30 marzo in collegamento dalla sede dell’Esa a Parigi, con il premier Matteo Renzi da Palazzo Chigi, il 7 aprile, con il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e circa 300 studenti presenti alla sede dell’Asi, il 22 aprile.
Subito dopo l’atterraggio, Samantha Cristoforetti sarà portata negli Stati Uniti, nella sede della Nasa di Houston. Rimarrà lì per effettuare i controlli medici di routine e per le prime fasi di recupero fisico dal lungo periodo in assenza di gravità. Poi, come altri suoi colleghi in passato, inizierà a girare il mondo, per raccontare la sua esperienza indimenticabile. Ma sempre con i piedi per terra, fino alla prossima missione.

Nicola Stacchietti

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