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La crisi della stampa: -15% di pubblicità

di Corinna Spirito08 Aprile 2014
08 Aprile 2014

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Crollano le vendite dei giornali e con loro le vendite degli spazi pubblicitari: i portafogli degli editori sono ogni anno più vuoti. Non sono affatto rassicuranti i dati rilasciati dall’Osservatorio Stampa Fep sulla raccolta pubblicitaria della stampa italiana dei primi due mesi del 2014: c’è un calo del 15% rispetto a gennaio-febbraio 2013, che corrispondono a circa 36 milioni di euro in meno di introiti. Sono stati proprio i quotidiani a risentire di più della crisi della stampa con un calo del fatturato del 15,3% e un calo a spazio del 10,2%; seguono i mensili con -14,9% per il fatturato e -14,1% per la vendita a spazio e chiudono i settimanali che accusano di meno la crisi con un calo del fatturato del 13,8% e un calo a spazio del 10,3%. Nel dettaglio la pubblicità commerciale nazionale è scesa del -20,6% a fatturato e del -10,2% a spazio; quella locale si attesta invece sul -16,9% a fatturato e -10,6% a spazio.

Seppur vada detto che il calo rispetto allo scorso anno è minore del divario esistente tra gli introiti di gennaio-febbraio 2012 e quelli di gennaio-febbraio 2013 (allora si parlava del 25,3% in meno sul fatturato totale), la situazione per la carta stampata è comunque molto grave. Ecco perché il presidente della Fieg, Giulio Anselmi, ha chiesto al governo di erogare una parte dei 120 milioni di euro previsti dalla legge di stabilità 2014 per sostenere l’editoria fino al 2016 e incentivando gli investimenti in innovazione tecnologica e digitale, l’ingresso di giovani professionisti nel campo dei nuovi media, le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali.

Corinna Spirito

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