Il giorno dopo la resa di Silvio Berlusconi sulla fiducia al governo Letta, gli occhi sono puntati su cosa faranno parlamentari e ministri che si sono opposti al leader. Angelino Alfano, a capo dei dissidenti, si è recato dal Cavaliere questa mattina, per un incontro “chiarificatore”, prima di partire per Lampedusa. Per l’emergenza è stata annullata anche la conferenza stampa dei ministri in programma alle 12. Annullata anche la manifestazione anti-decadenza che era in programma per domani a Piazza Farnese, in contemporanea con i lavori della giunta del Senato. E che era fortemente caldeggiata dai falchi del partito di Berlusconi. “La tragedia di Lampedusa impone oggi di sospendere ogni attivita’ politica. Soprattutto, nessuno parli di beghe interne”, ha dichiarato in un tweet il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello.
Lo strappo tuttavia nel Pdl è consumato. Da una costola del partito potrebbe infatti nascere un nuovo gruppo parlamentare. Anche se per tutta la giornata di ieri si sono inseguiti annunci e smentite. Dopo il voto di fiducia al Governo Letta, non si sono certo placate le tensioni all’interno del partito guidato da Silvio Berlusconi. Ieri sera si era già diffusa la notizia di un incontro tra Berlusconi e Alfano, referente dell’area dei dissidenti. Notizia poi non confermata. Anzi, a tarda sera in un palazzo nel centro di Roma si siano riuniti i dissidenti con il segretario Angelino Alfano e i ministri Lupi, Quagliariello e Lorenzin. Alla riunione hanno partecipato anche molti senatori e deputati, tra cui Formigoni, Costa e Augello. Una mossa alla quale il Cavaliere ha risposto convocando i suoi fedeli a Palazzo Grazioli. In via del Plebiscito, fino a quel momento vuota, sono arrivati Raffaele Fitto, Paolo Romani, Mara Carfagna, Renata Polverini e Gregorio Fontana. L’incontro pare sia servito per fare il punto della situazione proprio alla luce della riunione in corso tra i dissidenti.
Fabrizio Cicchitto al termine della riunione con Alfano e gli altri ministri del Pdl ha detto che la nascita di nuovi gruppi è “una questione tutta da vedere, al Senato poi la situazione è tranquilla vista la presidenza di Schifani”. Quanto a possibili scissioni, “non abbiamo esaminato questo termine nemmeno lontanamente”, ha continuato Cicchitto, “non avremo atteggiamento scissionista ma nemmeno di appiattimento”. Per il momento quindi l’ipotesi di formare un nuovo gruppo parlamentare sembra più lontana.
Ma la tensione, in particolare in Senato dopo il discorso di Enrico Letta, non ha toccato solo il Pdl. Quando Paola De Pin, uno dei quattro senatori “transfughi” del Movimento Cinque Stelle, ora nel Gruppo Misto, ha dichiarato di votare la fiducia al governo, in aula è scoppia la bagarre. La parlamentare è stata attaccata duramente dai suoi ex compagni di partito dopo aver dichiarato il suo voto di fiducia. “Pur mantenendo le mie riserve sull’attuale governo mi vedo costretta a dare la fiducia”, ha annunciato la De Pin. “Andare per la quarta volta al voto con l’attuale sistema sarebbe una irresponsabilità senza precedenti”. Per tutta risposta, dai banchi dei senatori M5S sono arrivate le urla “Venduta, dimettiti!”. Lo stesso premier Letta, nella replica ha ammonito: “Nessuna minaccia nei confronti di chi ha cambiato idea”.