“C’ è ancora da lavorare”. Così il premier Mario Draghi, uscendo dall’albergo dove alloggia a Bruxelles, risponde a chi gli chiede se è soddisfatto delle conclusioni del Consiglio Ue. Gli Stati membri e la Commissione invitano a usare gli strumenti a disposizione dell’esecutivo Ue “per fornire sollievo ai più vulnerabili e supporto alle aziende” sulla crisi energetica.
Nell’accordo dei 27 leader Ue c’è un richiamo a tener conto, nelle misure a breve termine, della specificità dei Paesi membri. Nel testo si legge che il Consiglio straordinario dei ministri dell’energia porterà avanti il lavoro il 26 ottobre prossimo e il Consiglio Ue lo valuterà nel summit di dicembre.
Tra i punti centrali della discussione sul dossier ci sono migrazione, finanziamento e attuazione dei piani d’azione con i Paesi terzi, in particolare “col finanziamento di azioni su tutte le rotte”. Il Consiglio europeo si attende che i piani d’azione con i Paesi terzi “siano sostenuti da scadenze concrete e da un sostegno finanziario adeguato e ribadisce la richiesta alla Commissione di riferire al Consiglio sulle sue intenzioni”.
Prima dell’avvio dei lavori, il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Presidente francese Emmanuel Macron hanno avuto un incontro bilaterale di mezz’ora