“Irricevibile”, così il CdR di Repubblica definisce il piano approntato la settimana scorsa dal Gruppo L’Espresso, che minaccia di dichiarare lo stato di crisi e prevede, tra l’altro, l’uscita dalla redazione di 81 giornalisti. Convocata per domani un’assemblea di tutti i giornalisti, per discutere la manovra di contenimento dei costi ventilata dall’azienda. Un settembre caldo per l’editoria italiana, dopo lo sciopero di sabato scorso da parte della redazione del Corriere della Sera, per protesta contro la vendita della storica sede di via Solferino.
Utili in calo in casa De Benedetti, nonostante la vittoria per il lodo Mondadori. Se la Cir di Carlo De Benedetti (ora controllata dai figli) si vedrà risarcire da Berlusconi 494 milioni di euro dopo la vittoria in Cassazione per il lodo Mondadori, riflessi positivi sul Gruppo L’Espresso non sembrano, per ora, vedersene. A nulla sembra valso, infatti, il comunicato comparso su Repubblica all’indomani della sentenza in cui si esprimeva, da parte della redazione, “soddisfazione” per il risarcimento e si invitava la Cir a “sostenere l’attività giornalistica”. Il gruppo editoriale è pronto a dichiarare lo stato di crisi e il presidente De Benedetti e l’amministratore delegato Monica Mondardini hanno deciso di ricorrere agli ammortizzatori sociali per decine di dipendenti, dato che il calo costante dei ricavi diffusionali e pubblicitari potrebbe portare i conti in rosso.
Tagli in vista. Sui circa 440 giornalisti del quotidiano diretto da Ezio Mauro, ci sarebbero in esubero, secondo l’azienda, un’ottantina di redattori da prepensionare e pensionare, a partire da quelli classe 1954. Ancora non si sono definiti i contorni di questo nuovo stato di crisi da dichiarare, che potrebbe durare da uno a due anni e che farebbe il paio con il biennio 2009-2010, quando uscirono dalla porta della redazione un’altra ottantina di giornalisti. Quel che è certo è che i conti, anche se i bilanci sono ancora in attivo, sono al ribasso e si dovrà trovare il modo di far quadrare il tutto con un CdR in stato di agitazione: alla fine di giugno 2013, infatti, il primo semestre del gruppo è stato archiviato con un risultato netto positivo pari a 3,7 milioni di euro, seppur in calo rispetto ai 21,2 milioni di euro nello stesso periodo del 2012. Secondo indiscrezioni rilasciate al quotidiano economico ItaliaOggi dal direttore Ezio Mauro, si starebbe comunque preparando una revisione delle strategie aziendali, per rilanciare il giornale cartaceo e contenere la foliazione, oltre che un rafforzamento del sito.
Giulia Di Stefano