“Credo che la cosa più giusta sia vedersi la prossima settimana con Conte”. Sono queste le parole di Matteo Renzi oggi in conferenza stampa dopo la “bomba” inesplosa ieri sera a Porta a Porta. “Le telenovelas funzionano quando poi c’è un elemento di chiarezza. Serve una forma di trasparente chiarezza. Ho chiesto a Conte di vederlo la prossima settimana, se lo riterrà utile”. L’ex premier ha così rinviato la sfiducia al governo, dando tempo alla maggioranza fino a Pasqua.
Il leader di Italia Viva ha infatti dichiarato che il nodo centrale rimane la fiducia al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che se non dovesse modificare il decreto sulla prescrizione, non godrebbe più dell’appoggio del gruppo parlamentare dell’ex premier. I tempi indicati da Renzi per cambiare il testo della riforma sono di circa due mesi, quindi fino ad allora il governo è al sicuro.
L’elezione diretta del presidente del Consiglio e l’abolizione del Reddito di cittadinanza sono i due pilastri della futura agenda di governo proposta dal leader di IV. Su questi temi Renzi ha rilanciato un appello agli esponenti di tutte le forze politiche, auspicando la formazione di una maggioranza condivisa per approvare in parlamento queste riforme. Gelo del presidente del Consiglio Conte, che farà sapere le sue determinazioni nei prossimi giorni.
Fredde le reazioni da parte dell’opposizione, con il leader della Lega, Matteo Salvini, “non esistono governicchi, accordi segreti e trucchetti di Palazzo. Prima si vota, meglio è”. Anche Fratelli d’Italia si è dimostrata scettica, con Giorgia Meloni che chiede “elezioni” e ribadisce che “non c’è nessuna scusa plausibile per fare un altro gioco di palazzo”.
Più conciliante la posizione di Forza Italia, espressa dalla capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini: “Per essere coerente e concreto deve sciogliere il nodo in merito al sostegno al governo Conte bis”.
Sul merito della proposta di Renzi di abolire il Reddito di cittadinanza è intervenuto il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, che ha sottolineato la possibilità di effettuare correzioni senza arrivare all’abrogazione.
Il mancato strappo dell’ex premier, intanto, sembra rimandare la formazione di un gruppo parlamentare di “responsabili”: c’è infatti meno urgenza di un soccorso al governo Conte bis. A questo proposito, i rumors degli ultimi giorni hanno spinto Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, a smentire l’ipotesi di una fuga di parlamentari dal partito.