Un programma e un nome. Il compito del presidente della Camera Roberto Fico oggi è quello di ricomporre lo strappo nella maggioranza e dare vita a un nuovo governo. Il primo tentativo è quello di trovare in queste ore un programma comune. Nella Sala della Lupa di Montecitorio è in corso, infatti, la riunione del tavolo di lavoro da lui presieduto in virtù dell’incarico esplorativo ottenuto, per scrivere il contratto di governo tra i vari esponenti della maggioranza.
L’incontro dovrebbe servire a definire un programma di fine legislatura intorno al quale costruire il nuovo governo. Il MES è uno dei temi più divisivi, ma anche giustizia e intelligence. Solo dopo (forse domani) si affronterà il tema del nome del possibile presidente del Consiglio. Giuseppe Conte rimane in corsa ma è in bilico. Anche la fronda dei dissidenti del M5S, che non voleva assolutamente un esecutivo con Italia Viva, sembra rientrato. Dal canto suo, Matteo Renzi, non si esprime apertamente su veti e nomi.
Circolano insistenti anche altri nomi: dal convitato di pietra, Mario Draghi, mai apertamente citato da nessun gruppo politico ma solo da alcuni organi di stampa (scatenando l’ira del Quirinale), alla costituzionalista Marta Cartabia, gradita al Colle. Dal presidente Roberto Fico, all’ex premier Paolo Gentiloni.
Nuovi nomi anche tra i possibili ministri. Da Fabio Panetta all’economia a Maria Elena Boschi alla difesa. Proposti anche Andrea Orlando, come sottosegretario alla Presidenza e Paola Severino come Guardasigilli.
“Se da quella stanza non esce un governo, allora si vada al voto”, spiega Riccardo Merlo del Maie. Giorgio Mulè di Forza Italia risponde: “È in corso una trattativa al ribasso”.