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HomeSport CR7, la polizia di Las Vegas riapre le indagini sul presunto stupro nel 2009

CR7, la polizia di Las Vegas
riapre le indagini
sul presunto stupro nel 2009

Ad accusarlo un'insegnante americana

Lui: "Fake news per farsi pubblicità"

di Rossella Melchionna02 Ottobre 2018
02 Ottobre 2018

Juventus' Cristiano Ronaldo in action during the Italian Serie A soccer match Juventus FC vs SSC Napoli at Allianz Stadium in Turin, Italy, 29 September 2018. ANSA/ANDREA DI MARCO

Sembrava un caso chiuso e invece ieri sera la polizia di Las Vegas ha deciso di riaprire le indagini per presunto stupro che vedono coinvolto Cristiano Ronaldo. Il numero 7 della Juventus, infatti, la scorsa settimana è stato accusato da Kathryn Mayorga, insegnante 33enne del Nevada, di averla violentata nove anni fa.

Il tutto sarebbe accaduto in una camera d’albergo – il Palms Hotel – il 13 giugno 2009, quando il calciatore si stava trasferendo dal Manchester United al Real Madrid. La donna ha raccontato al settimanale tedesco Der Spiegel di essere salita nella stanza di Ronaldo assieme ad altre persone per ammirare lo skyline. Una volta lì, l’ex stella dei Blancos le avrebbe chiesto di avere un rapporto sessuale. Al rifiuto della donna, CR7 l’avrebbe violentata.

Dopo l’aggressione, Mayorga ha denunciato quanto accaduto, senza però fornire informazioni sul luogo del fatto e su chi fosse l’assalitore. La donna, comunque, si è sottoposta alle visite mediche in ospedale per stabilire se si trattasse di violenza sessuale. La querela nei confronti di Ronaldo è arrivata solo la scorsa settimana, quando l’ex modella si è rivolta al tribunale della contea di Clark, in Nevada. Oltre a sostenere di aver ricevuto 375mila dollari dal calciatore juventino per tacere, Mayorga ha dichiarato di essere rimasta traumatizzata per anni per ciò che le è successo: per questo motivo avrebbe alzato la voce solo ora – ispirata anche dal movimento #MeToo – chiedendo danni per milioni di dollari. L’insegnante, poi, ha accusato Ronaldo anche per diffamazione, truffa e percosse.

Pronta la risposta del campione portoghese in un video: “Fake. Fake news. È normale che le persone vogliano farsi pubblicità con il mio nome. Vogliono diventare famose. Io sono felice e tutto va bene”. A proposito dell’articolo apparso sulla rivista tedesca il suo legale, Christian Schertz, ha affermato: “È una clamorosa violazione dei diritti personali del mio cliente”.

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