La curva dei contagi in Italia continua a preoccupare. Si moltiplicano gli appelli dei medici nelle regioni a rischio saturazione delle terapie intensive. Secondo i dati del Sole24Ore, sarebbero circa sedici su venti le regioni italiane ad aver superato la soglia critica del 30% dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di rianimazione. “Siamo vicini alla soglia critica su ricoveri e terapie intensive, anche se l’indice di contagio Rt sta mostrando segnali di rallentamento saranno necessari provvedimenti rapidi e incisivi”. Lo ha ribadito Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore della sanità, nell’ultima conferenza stampa sull’andamento epidemiologico del 10 novembre.
Superata la soglia del milione di casi di contagio, fanno pressione sul governo anche le associazioni degli infermieri di Medicina Interna e le società scientifiche degli internisti, ribadendo che gli ospedali italiani “sono ormai vicini al collasso a causa di due fattori concomitanti: carenza di personale sanitario e mancanza dei posti letto, a fronte dell’abnorme afflusso di malati per la rapida e vertiginosa diffusione dell’infezione virale”.
Nella giornata di oggi è prevista la seduta del Consiglio dei ministri in cui si discuterà l’eventuale passaggio di alcune regioni da arancione a rosso, in base all’aumento dei contagi. “In giornata ci sarà un aggiornamento dei dati della curva epidemiologica” ha affermato il presidente Giuseppe Conte durante un confronto con il segretario della Cgil, Maurizio Landini, “c’è una cabina di regia presso l’Istituto superiore di sanità con la partecipazione delle regioni, e ci aspettiamo un aggiornamento sui livelli di rischio delle singole regioni. Questo comporterà che la cabina di regia, indicherà quali sono le regioni che meritano una nuova classificazione, ma tutto su basi scientifiche”. Il ministro Luigi Di Maio, in un’intervista in apertura della Stampa, si è esposto con un appello per la situazione campana: “La Campania è fuori controllo e la necessità di allargare le zone rosse è evidente. Lo Stato deve intervenire”.