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HomeCronaca Covid, road map riaperture. Dal 1° aprile via al super green pass per over 50 sul lavoro

Covid, road map riaperture
Dal 1° aprile via super pass
per gli over 50 sul lavoro

Decade il limite capienze negli stadi

Da maggio stop obbligo di mascherine

di Paola Palazzo17 Marzo 2022
17 Marzo 2022
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Italian Prime Minister Mario Draghi and Italian Health Minister Roberto Speranza (L) during a press conference , in Rome, 26 march 2021. ROBERTO MONALDO/ LAPRESSE/ POOL/ ANSA

A pochi giorni dal 31 marzo, data che dovrebbe segnare la fine dello stato di emergenza in Italia, il governo è al lavoro sulla road map per allentare le misure anti-Covid. Questa mattina è durata circa un’ora la cabina di regia a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi e i capi delegazione di maggioranza, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, al coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli e al presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro.

Le nuove regole sul tavolo 

Secondo quanto apprende l’Ansa da alcune fonti ministeriali, dal 1° aprile l’Italia dirà addio al Cts e alla struttura del commissario straordinario. Verrà cancellato l’obbligo del super green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50 e la capienza nelle strutture tornerà al 100% (per accedervi sarà richiesto il certificato base). Resterà in vigore l’obbligo vaccinale fino a fine anno per il personale sanitario e Rsa. Dal primo aprile, non sarà più richiesto di esibire il certificato verde sui mezzi di trasporto pubblico, mentre continuerà a vigere l’obbligo di indossare la mascherina. Le norme su quest’ultima, infatti, restano invariate fino al 30 aprile.

Contagi in aumento, +36% in 7 giorni

Intanto torna a salire la curva dei contagi da Covid in Italia. L’indice di trasmissibilità Rt è sopra l’1 e, secondo gli ultimi dati della fondazione Gimbe, si registra un +36% di casi settimanali per un totale di 379 mila. Un incremento che va da circa 40 mila casi dell’8 marzo a oltre 54 mila il 15 marzo. Un’inversione di tendenza, spiega la fondazione, che può essere dovuta a diverse cause: “Dal rilassamento della popolazione alla diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2 e dal calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione alla persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso”. Il monitoraggio evidenzia anche come siano 17 le province con un’incidenza pari a oltre mille casi per 100mila abitanti.

Calano i ricoveri, ma la maggior parte sono under18

Per quanto riguarda i ricoveri, Gimbe rileva un calo generale delle ospedalizzazioni in terapia intensiva (-90), in area medica (-303) e anche dei decessi (976 rispetto ai 1.201 del monitoraggio precedente). Al contrario, preoccupa l’incremento dei ricoveri tra gli under18. Secondo la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), il numero dei piccoli pazienti ricoverati sono cresciuti del 48% nella settimana 8-15 marzo. “Le scuole sono tutte aperte e i bambini rappresentano la categoria di popolazione meno vaccinata in assoluto – spiega il presidente Fiaso Giovanni Migliore – è chiaro che con questa circolazione ancora intensa e la presenza di Omicron 2 il virus colpisca proprio i soggetti meno vaccinati”.

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