Sono 2.630.102 le dosi di vaccino anticovid somministrate ad oggi in Italia. Secondo il Piano di vaccinazione, tra i soggetti prioritari della fase 2 saranno inseriti anche i quelli “estremamente vulnerabili”, ovvero con patologie valutate come “particolarmente critiche in quanto correlate al tasso di letalità associata a Covid-19”.
Secondo Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco “da Pasqua potremmo essere in grado di vaccinare 10 milioni di cittadini e più al mese”. Ha poi dato la sua visione sugli anticorpi monoclonali: “Sono potenzialmente promettenti per una certa tipologia di pazienti ben definita, quindi si è deciso di dare un’apertura all’uso in via eccezionale e temporanea.
I contagi e la preoccupazione per le varianti
Sono 7.970 i casi di Covid in Italia registrati ieri. In aumento le vittime: 307. Con 144.270 tamponi, il tasso di positività è stabile al 5,5%. Il focolaio che desta più preoccupazioni è quello dell’Umbria, in zona rossa e in allarme con 500 ricoverati per Covid.
In alcune province di Marche e Abruzzo il 50% di contagi è dovuto alla variante inglese. In Umbria è stata rilevata la presenza della “brasiliana”. I casi certificati per la variante inglese in Italia sono già 162, ma il dato sembra essere sottostimato: per avere un’idea della reale diffusione è stato dato il via libera a un’indagine rapida per la valutazione della prevalenza della variante inglese in Italia, messo a punto un test rapido che in due ore permette di identificare le tre varianti del virus SarsCoV2 in circolazione nel Paese.
“Finora sappiamo che le varianti non portano un aggravamento della malattia e che allo stato non ci sono elementi che facciano pensare a una minore validità del vaccino, in ogni caso posso rassicurare che, qualora fosse necessario, siamo in grado di adeguare i vaccini in breve tempo” rassicura il direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani Francesco Vaia.
Il nodo dello spostamento tra regioni
Il 15 febbraio riaprono gli impianti sciistici e scade il divieto agli spostamenti tra regioni, spetterà al nuovo governo la decisione sulla proroga. Nel frattempo però rimane alto il timore per gli assembramenti dell’ultimo weekend: il Veneto pensa a una nuova ordinanza per evitarli e saranno intensificati i controlli anti movida anche a Roma e Milano.