Il virus ha ripreso forza e anche in Italia continuano a salire i contagi da Covid-19, anche se al momento non si registrano i picchi preoccupanti visti in queste ore nel resto d’Europa. Ma l’Istituto superiore della sanità, nel monitoraggio settimanale, lancia l’allarme per la crescita dell’incidenza dei casi e dell’indice di trasmissibilità Rt che è salito all’1,21. L’indice, infatti, è ormai da giorni stabilmente al di sopra della soglia epidemica. Salgono il livello di occupazione dei posti letto ospedalieri per Covid e il tasso di occupazione in terapia intensiva, che ora è al 4,4%. Il rischio, secondo gli esperti, è che a Natale si tocchi il picco di 30mila contagi.
Le strategie delle Regioni
Il campanello d’allarme, suonato dall’Iss, potrebbe portare al ritorno di alcune zone gialle. Questa settimana venti Regioni e Province autonome sono a rischio moderato. Solo la Calabria è a rischio basso, mentre il Friuli Venezia Giulia sta andando verso quello alto. La sfida di questi giorni per le Regioni è cruciale: occorre organizzarsi al meglio per fronteggiare la “quarta ondata” della pandemia.
Tra le parole d’ordine c’è la scossa alla campagna di somministrazione, con l’imperativo di convincere chi ancora non ha ricevuto il vaccino e di accelerare la somministrazione delle terze dosi e dei richiami. Molte Regioni, dal Veneto alla Sicilia punteranno sugli hub vaccinali come per le prime due dosi, riaprendo quelli chiusi. Altre, come il Piemonte, hanno scelto piccoli centri per raggiungere tutti i cittadini. Il Lazio e la Lombardia, che al momento resterà in zona bianca, per ora spingeranno solo su gli hub ancora attivi.
Centri massaggi chiusi
Il trend dei contagi è in aumento costante e si intensificano i controlli nei locali pubblici per verificare l’attuazione delle misure anti Covid. Oggi i carabinieri del Nas hanno controllato 785 centri massaggi in tutta Italia e il 15% è risultato irregolare per l’assenza di sanificazione periodica, mancato rispetto di distanziamento e lavoratori che svolgevano massaggi privi di green pass. Undici strutture sono state chiuse e 130 persone segnalate all’Autorità giudiziaria, con sanzioni per 94 mila euro.
“No Vax” indagati per aggressione ai cronisti
Continuano anche le segnalazioni di aggressioni ai giornalisti da parte di manifestanti “No vax” e “No Green pass”. I carabinieri del Nucleo Informativo di Milano stanno eseguendo quattro decreti di perquisizione, emessi dalla Procura antiterrorismo di Milano, nei confronti di quattro persone, indagate per aver avuto, nel corso delle consuete manifestazioni milanesi del sabato, “atteggiamenti prevaricatori nei confronti di alcuni giornalisti, tanto da impedire l’esercizio del diritto/dovere di cronaca”.