Nuova stretta in vista per Natale, Capodanno e Epifania. L’obiettivo è tenere sotto controllo i contagi da Coronavirus. È questa la strategia che il governo intende mettere in campo, ma sulle misure da prendere in concreto il confronto è aperto. Con le Regioni è in corso dalle ore 9 la riunione convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia per discutere delle restrizioni con i governatori, il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri.
Un primo vertice cui seguirà quello decisivo, dove il premier Giuseppe Conte incontrerà a pranzo i capi delegazione della maggioranza. Per ora, c’è solo una mozione unitaria presentata al Senato che impegna il governo a permettere gli spostamenti tra i piccoli comuni, ma i nodi principali sulle misure da adottare sono ancora aperti.
Due sono le ipotesi sul tavolo dell’esecutivo. Una più morbida, capitanata da Conte, Italia viva e Movimento Cinque Stelle, che prevede una “zona arancione” su tutto il territorio italiano con bar e ristoranti chiusi ma negozi aperti. L’altra molto più rigorista ipotizza una “zona rossa” su scala nazionale dove tutti i negozi rimarranno chiusi e ci si potrà spostare solo con l’autocertificazione. Quest’ultima linea, caldeggiata dal capodelegazione del Partito democratico Dario Franceschini per cui “servono scelte rigorose”, nasce dal pressing del Comitato tecnico scientifico che due giorni fa aveva chiesto al governo l’inasprimento delle misure durante le feste natalizie “per evitare lo scoppio di una terza ondata di contagi”. Anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, è tra i “rigoristi”, sostenendo che la soluzione in questo momento ha un “nome e cognome: lockdown”.