L’Italia rischia di diventare sempre più rossa. Nonostante l’inasprimento delle misure, per la prossima settimana alcune regioni potrebbero entrare nella fascia restrittiva più severa. Oggi si terrà la prima riunione del nuovo Comitato Tecnico Scientifico in forma ridotta, che farà il punto sulla situazione.
L’unica regione che spera nel passaggio in arancione già da lunedì è il Molise. Incertezza invece per la Toscana, che ha registrato un numero di contagi leggermente inferiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti necessari per il cambio colore e può quindi sperare di rimanere arancione. La Sardegna invece potrebbe passare in arancione a causa dell’aumento delle terapie intensive.
Altre regioni in bilico sono Calabria e Valle d’Aosta. In quest’ultima i dati sono peggiorati solo nell’ultima settimana con l’Rt decisamente sopra 1.5. Più rassicurante la situazione in Liguria, dove i dati non sono cresciuti in maniera allarmante rispetto alle precedenti settimane.
Tutte le altre regioni entrate in zona rossa lunedì scorso, ossia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Marche, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento, Piemonte e Lazio, dovranno aspettare almeno un’altra settimana per sperare nel passaggio in arancione.
Per il Lazio, che punta a tornare arancione, sarà decisivo il report del prossimo 26 marzo. I dati sono incoraggianti: l’incidenza settimanale si è abbassata a 213 casi ogni 100mila abitanti. In discesa anche l’Rt a 1.09. La regione potrebbe quindi uscire dalla zona rossa per 5 giorni (dal 29 marzo), prima dei nuovi provvedimenti di Pasqua.
Ma la situazione generale in Italia continua a preoccupare. Sono 24.935 i positivi al test del coronavirus nelle ultime 24 ore secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 23.059. Sono invece 423 le vittime in un giorno, otto in meno rispetto alle 431 di ieri. Il tasso di positività sale al 7%, in aumento di 0.8 rispetto al 6.2% di ieri.